Lo riferisce Massimo Bitonci, Sindaco di Padova, con un post sul suo profilo Facebook: “Mi hanno informato che è stata recapitata una lettera contenente minacce di morte in una busta con tanto di proiettile calibro 9; missiva rivolta a me e a due sindacalisti BusItalia Veneto. Esprimo la mia personale solidarietà ai due lavoratori coinvolti, e per quanto riguarda il sottoscritto: non temete! Non arretrerò di un millimetro dalle mie posizioni, non mi faccio intimorire da nessuno, ripeto: non mi faccio minacciare da nessuno! Rifiuto la scorta e vado avanti tra la mia gente, a testa alta, come sempre, lavorando per Padova e per tutti i cittadini!”.
La busta recapitata con bossoli è una modalità intimidatoria tipica mafiosa o comunque di stampo terroristico-criminale che già in passato è stata praticata nei confronti di molti altri dirigenti pubblici e sindaci, alcuni dei quali hanno beneficiato della scorta: dal Sindaco di Roma Ignazio Marino (si ipotizzano ambienti di Mafia Capitale), al manager della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti Francesco Zavattaro e al Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, a Gianni Alemanno (allora Sindaco di Roma), a Paola Severino (allora guardasigilli del governo Monti) e molti altri. Cambia il calibro del proiettile, non la sostanza.