Ieri alle 19:30, in Piazza Buia a Monteortone (Pd), i sindaci Moreno Valdisolo (Comune di Teolo, Pd) e Luca Claudio (Comune di Abano Terme, Pd) hanno incontrato la cittadinanza e le categorie economiche locali; alle 20:30 sono andati in onda, in diretta, sul canale Rete4, per il programma “Dalla vostra parte” di Paolo Del Debbio. Ordine del giorno: ipotesi emerse per l’accoglimento di circa 400 profughi presso l’Hotel Michelangelo di Teolo-Monteortone e allarme sociale creatosi nel territorio.
Centinaia di persone hanno compostamente riempito la piazza di Monteortone; cittadini della zona Terme e Colli sono accorsi per ascoltare i sindaci Valdisolo e Claudio che pubblicamente hanno espresso le posizioni a difesa delle imposizioni di accoglienza da parte della Prefettura, lasciando anche spazio a domande del pubblico.
Gli interventi dei sindaci sono stati precisi e incisivi, toccando il tema sicurezza e difesa del territorio. E’ stato messo al centro il timore della ripercussione economica locale che già risente della crisi: una accoglienza obbligata di centinaia di profughi, presso l’Hotel Michelangelo (confinante con altri Hotel), a loro dire potrebbe indurre taluni ad annullare le prenotazioni, con conseguenze economiche incalcolabili anche per l’indotto della provincia di Padova.
Era presente una significativa delegazione di cittadini di Bagnoli di Sopra (Pd), comune interessato quale probabile località per l’apertura di un Hub di raccoglimento e smistamento profughi.
Presenti molti esponenti di partiti di centro-destra, da Fratelli d’Italia a Forza Nuova e Lega: tutti senza esporre simboli e bandiere, a testimonianza che il problema dell’accoglienza imposta, senza regole condivise con la comunità, potrebbe rappresentare un colpo di grazia per la sicurezza e l’economia locale così come accaduto in altre località italiane.
Il sindaco di Teolo (Pd) Moreno Valdisolo e Simone Giusti quale esponente di Forza Nuova hanno rilasciato una intervista esclusiva per iROGPRESS; erano presenti alla manifestazione anche Elvio Turlon (nuovo portavoce provinciale di Fratelli d’Italia) e Gianfranco Vezzaro (candidato alle elezioni regionali del Veneto e più votato nella provincia di Padova per Fratelli d’Italia), Flavio Manzolini (lo scorso aprile ha lasciato la Lega per aderire al movimento di Flavio Tosi), soprattutto moltissimi cittadini e rappresentanti di categorie economiche delle Terme.
Sindaco Valdisolo, un sistema di accoglienza obbligata e sembra non condivisa: quali rischi per la provincia Termale padovana?
“Distribuzione diffusa è un concetto sul quale siamo disponibili a ragionare, con criteri e regole certe. Il messaggio chiari che questa sera deve passare è che Teolo e Abano non possono essere meta per ospitare profughi, migranti o richiedenti asilo. La vocazione turistica e termale del nostro territorio impone scelte diverse […]. D’altro canto, però, bisogna prendere atto che il problema è sempre più evidente: dobbiamo cercare di inviare un segnale forte a questo Governo che si è dimostrato incapace di gestire una emergenza che non lo è più, ma che è diventato strutturalmente un problema del nostro welfare. Ho qualche difficoltà a pensare che sia un problema umanitario, poiché le persone che arrivano in Italia cominciano ad avere dei comitati […] e non mi sembra che stiano malissimo; al di là di questo, la politica internazionale del nostro Governo è assolutamente inefficace: non abbiamo un peso politico in Europa per coinvolgerla in un problema che non è solo italiano ma che deve essere condiviso con tutti gli altri paesi membri. Noi sindaci, ultimo anello di una catena che territorialmente deve risolvere il problema, dobbiamo avere il coraggio di muoverci in modo deciso verso Roma, che sembra non capire quale sia il vero problema, e fare capire che siamo seduti sopra una polveriera: una situazione esplosiva dal punto di vista sociale e in qualche maniera anche destabilizzante.”.
Un Hub a Monteortone, presso l’Hotel Michelangelo: il proprietario sembrava avere confermato la trattativa. Cosa farà Lei Valdisolo per agevolare o impedire questa scelta e perché?
“Va fatta chiarezza: al momento non ho conferme che ci siano in arrivo quelle centinaia di profughi che la stampa riporta in questi giorni. Al momento ci sono le conferme del Prefetto e della proprietà per la disponibilità di quest’ultima verso un progetto accoglienza di richiedenti asilo. Il Prefetto sta vagliando la possibilità di mettere a disposizione una struttura alberghiera in zona Teolo; è chiaro che, dal punto di vista edilizio, la struttura al momento non è agibile; sono in corso lavori di importanza rilevante che necessiteranno poi di ulteriori autorizzazioni alla agibilità e all’esercizio, sia alberghiero sia termale, oltre le normali autorizzazioni che un simile esercizio deve avere: conformità degli impianti elettrici, certificato per la prevenzione di incendi e documentazione che deve essere riprodotta in quanto al momento scaduta o inesistente. Da amministratore – prosegue il sindaco Valdisolo – posso dire che non si tratta di una eventualità immediata: si tratta comunque di un impegno di spesa non trascurabile per la proprietà. In quest’ultimo periodo ci sono stati lavori nella struttura, ma sono stati recentemente sospesi. E’ sintomatico che probabilmente […] non sia stata preso in considerazione l’impatto sul territorio e sul comparto turistico-termale che sembra in secondo piano rispetto al problema dell’accoglienza.”.
A Vittorio Veneto una quarantina di profughi ospiti del Ceis di Serravalle, l’11 febbraio scorso, ha occupato le strade con cassonetti: la polizia ha dovuto deviare il traffico in altre strade. La Prefettura di Treviso ha revocato, a 4 profughi coinvolti, le misure di accoglienza: i profughi hanno fatto ricorso al Tar vincendo. Se capitasse nel suo Comune, come si comporterebbe e cosa farebbe come sindaco?
“Questi sono fatti che mi fanno stare male; da persona che ama la propria Patria, capire che noi governatori locali non abbiamo nessun potere è devastante. Esistono delle leggi e coloro che giungono in Italia sanno benissimo che possono usufruire di determinate agevolazioni di cui i nostri Italiani non possono beneficiare, quindi ne approfittano. Sanno benissimo che, qualora le Commissioni non dovessero riconoscere loro lo status di rifugiato politico, non è detto che debbano tornare nel loro paese. Se non esiste un accordo bilaterale tra il paese di provenienza e quello che li accoglie, possono rimanere in Italia come clandestini. Tutto l’apparato che regola i flussi migratori deve essere rivisto. Da sindaco, e ancora più da cittadino, mi trovo impotente di fronte a questa assurdità della nostra legislazione. Stiamo dando diritti a persone che giungono in Italia, senza neanche un grazie per averli forse salvati da situazioni terribili; cominciano sin dal giorno dopo a rivendicare diritti, buttano però in strada il cibo: mi viene da pensare che forse non tutte queste persone erano così disperate. Al momento sono un flusso di persone che nel loro paese non si trova bene e vogliono trovare qualcosa di migliore. Mi viene da dire che siamo razzisti, ma nei confronti degli Italiani: ho quotidianamente famiglie che vengono a chiedermi aiuto, che non hanno la possibilità di fare la spesa o garantire il diritto allo studio ai loro figli. Questa sera, in trasmissione, io e Luca Claudio, sebbene ce lo abbiano richiesto, non indosseremo la fascia tricolore […] per rispetto nei confronti degli Italiani che ebbero il coraggio che noi oggi non abbiamo, e non per protesta […] non va esibita ma va tenuta in pugno perché la nostra Itala deve essere difesa.”.
Quale proposta farebbe il sindaco di Teolo, Moreno Valdisolo, per l’accoglienza obbligata nei comuni termali e dei Colli?
“Una proposta di buon senso. Ci sta, forse, la propaganda e demagogia di una parte della Lega, poi però si deve affrontare il problema: dobbiamo essere amministratori di responsabilità ed io mi reputo tale. Esistendo una quota Veneto, confermata dal Prefetto, va rispettata, anche perché diversamente il Prefetto troverà accordi con privati per inviare i profughi da accogliere a Teolo, piuttosto di Battaglia Terme o Bagnoli. Ragionando da sindaco della provincia padovana, ritengo che sia buon senso che tutti e 104 i sindaci della provincia facciano la loro parte: il singolo “No” di un sindaco mette in ginocchio il sindaco di un altro comune: dobbiamo condividere una soluzione per una distribuzione diffusa e non accoglienza. Io sindaco non devo risolvere i problemi calati dall’alto; i problemi devono essere risolti dai Prefetti e dal Governo. Non alzo le barricate se mi vengono assegnate quote con un criterio: potrebbe essere anche quello stabilito a Vicenza ovvero 1 ogni 1000 […[ Non posso accettare le parola del Prefetto secondo il quale tale situazione si protrarrà per 10 anni […] Purtroppo ci stiamo facendo male con le nostre mani…”.
Ha partecipato alla manifestazione anche Forza Nuova; Simone Giusti, giovane esponente, ha rilasciato in giornata una intervista, anche questa in esclusiva per iROGPRESS:
Simone Giusti, molti hanno paura a farle domande perché Lei è il portavoce locale di Forza Nuova e temono il suo partito come violento e rissoso: assistiamo ad un sistema di accoglienza obbligata dal Governo e non condivisa: quali rischi per la provincia Termale padovana?
“Per la provincia termale padovana il rischio più grande è che questo business creato dallo Stato sia un problema, anche di risorse, che non vengono assegnate alle famiglie italiane; si creano anche problemi di immigrazione clandestina, spaccio di stupefacenti: l’85% degli sbarchi sono di clandestini; non provengono da guerre o paesi dove regna la fame: assistiamo anche a fatti recenti in cui hanno gettato in strada il cibo. Il rischio per la provincia termale è che venga intaccato il turismo, che soprattutto in questa zona è al collasso. Rischiamo la fuga dei clienti tedeschi, russi o inglesi che sono sempre meno rispetto agli anni precedenti.”.
Un Hub a Monteortone, presso l’Hotel Michelangelo: il proprietario sembrava avere confermato la trattativa: Forza Nuova resterà alla finestra?
“Forza Nuova è disposta a fare un presidio fisso, davanti all’Hotel Michelangelo, se la notizia risulterà vera. Porteremo le famiglie italiane bisognose davanti all’Hotel, per chiedere che vengano sistemate loro all’interno e al posto di clandestini che percepiscono 35 euro al giorno. Addirittura verrà speso circa 1 milione di euro per la ristrutturazione del complesso alberghiero: ciò non verrà speso per incrementare il turismo ma per portare un certo tipo di clandestini.”.
Paolo Menallo, consigliere comunale di centrosinistra di Mestrino, domenica 9 agosto nel suo spazio blog e in merito ai profughi che scappano per potere mantenere le loro famiglie, ha pubblicato un suo pensiero sicuramente provocatorio, intitolato “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà realtà”. All’interno afferma che “I veneti sono stati tutti rincoglioniti da una propaganda martellante, fondata sul noto principio che una menzogna ripetuta un milione di volte diviene realtà o, viceversa, questa propaganda becera ottiene risultati al di sopra della media su menti particolarmente predisposte? Vittime o leghisti “de core” come dicono a Roma?” – Come commenta questa parte del discorso del Sig. Menallo, ex preside e da quarant’anni in Veneto?
“Io credo che il popolo Veneto si stia ribellando a questo Stato che gli ha impresso nella mente uno stallo di marcio e mafioso, si veda mafia Capitale e cosa sta facendo il comunismo a Roma ed in Parlamento. Io credo che il popolo Veneto non sia razzista, ma che sia stanco di subire speculazioni con il proprio portafoglio. I razzisti sono altra cosa: i veneti sono sempre stati ospitali, con tutti; sono stanchi di assistere ad una ospitalità che grava sulle loro tasche e dei loro figli che non avranno nulla: al contrario, a coloro che giungono in Italia allo sbaraglio viene dato tutto. Non scappano da guerre, arrivano con iPhone o cellulari di ultima generazione.”. Simone Giusti conclude affermando che “Forza Nuova a Padova sta cambiano, non è un partito razzista o violento; a Padova abbiamo fatto di Forza Nuova un partito di tutela del popolo italiano. Siamo contrari a qualsiasi forma di attacco nei confronti dei nostri cittadini o di razzismo nei confronti degli Italiani. Aiutiamo famiglie che sono coinvolte da cause di sfratto e con i figli in mezzo ad una strada. C’è un notevole incremento di tesserati a Padova: oltre cento da meno di un anno dalla nostra ripartenza. Ogni giorno ci giungono maggiori richieste di aiuto da parte di famiglie italiane: non si sentono più rappresentate dalla Lega, dal Partito Democratico che di democratico non ha più nulla. Siamo pronti a prenderci cura dei nostri cittadini: non ci interessa andare in piazza a manifestare contro le forze dell’ordine o spaccare beni altrui.”.
Essendo stato citato il Sig. Paolo Menallo, in merito alle riflessioni sulla presunta insistenza nel mentire fino a che la bugia diventi una supposta verità, Lo abbiamo contattato a mezzo messaggio social: Egli legittimamente e cordialmente ha risposto di non essere interessato ad una intervista; per onore di cronaca, ha aggiunto che “Questa mia non è una battaglia politica, ma culturale, per questo sono volutamente provocatorio e sopra le righe.” .
Durante l’incontro con la cittadinanza è intervenuto pubblicamente Luca Claudio, sindaco di Abano Terme (Pd) “…sono un osservatore e dico: l’Italia non può farcela […] questa non è accoglienza, è perbenismo, falso buonismo […] se devo scappare da un territorio ostile, lascio a casa i miei genitori, mia moglie e i miei figli? […] qui stanno arrivando solo da 20 a 35enni. Io non vedo donne, non vedo bambini, non vedo anziani: ma chi sta arrivando qua? […] Stiamo portando di tutto e di più nel nostro paese […] prima voglio risolvere i problemi della mia gente; scusatemi, non è razzismo. In Comune viene gente tutti i giorni che non ce la fa […] Non ce l’abbiamo con una forza politica o l’altra, ma siamo stanchi anche di sfruttamenti di bandiere, di magliette, di felpe, di crocifissi, di Santi e di Madonne perché qui nessuno risolve i problemi concretamente: si fanno slogan […] nei miei principi di accoglienza non ci sono i ghetti . […] Non è un problema solo di Roma, è un problema di posti, di enti di secondo grado, è un problema di persone che non si mettono in gioco, che non prendono i voti della gente, che vengono calati e che automaticamente non si ricordano più come si vive con 700, 800 o 1000 euro al mese […] In due sindaci non ce la faremo mai, siamo una parte della vostra voce; qualcuno la pensa come noi, qualcuno no. Non importa, ma dobbiamo salvare prima di tutto l’Italia. Io dico sempre e comunque: Viva l’Italia.”.
Per dare pluralità e spazio a differenti pensieri politico-sociali, ed in virtù del nostro giornale non politicamente schierato, la redazione oggi ha tentato di contattare, con messaggio privato social, anche il Circolo PD Padova Centro, senza ricevere risposta; inoltre, telefonicamente abbiamo tentato di contattare il Partito Democratico Provinciale di Padova al numero indicato nel sito internet: nessuna risposta.