L’Italia è sempre più il primo approdo “naturale” per gli sbarchi di clandestini o profughi, secondo il punto di vista giuridico o politico rinominati migranti economici, che partono con carrette marittime per raggiungere coste del sud Italia o per farsi più agevolmente “recuperare” da motovedette della Marina Militare e Forze di Polizia. Partono principalmente da porti Libici: luoghi in cui la mercificazione per la sopravvivenza e l’abbaglio verso una vita agiata cedono il passo all’imbarco su bare galleggianti che spesso lasciano i corpi dei naviganti tra le onde. Traversate pagate a caro prezzo, economicamente e in alcuni casi con la vita, con abuso degli scafisti sui corpi delle donne imbarcate nelle stive.
Le responsabilità da tempo si estendono alla politica ed ai Governi nella consapevolezza dell’irrefrenabile incursione di massa per mancanza di leggi nazionali certe e europee, che possano contrastare un fenomeno definito emergenza, ma che persistendo negli anni è altro; soluzioni a mò di tampone e milioni di euro spesi per arginare ma non risolvere, per pagare cooperative di accoglienza che in alcuni casi hanno coinvolto corruzione e altrettanta illegalità, creano sempre più tensioni sociali locali, rivolte della popolazione e dei migranti. Una guerra non guerra che esenta nessuno dalla sofferenza e soprusi, da illegittimi o incomprensibili riconoscimenti che molti non ricevono sebbene destinatari di altrettanti diritti e doveri.
L’Italia è esposta con le coste a sbarchi ovunque, altri paesi europei sono soggetti all’arrivo dei profughi attraverso le frontiere con l’Italia che risulta sempre più uno Stato cuscinetto, schiavo al contempo della Convenzione di Dublino del 15/06/1990 e aggiornata nel 2003.
Abbiamo rivolto alcune domande all’On. Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d’Italia quale esponente della politica nazionale e al Consigliere della Regione del Veneto Sergio Berlato, portavoce regionale di Fratelli d’Italia, quale esponente di una delle regioni più esposte al fenomeno immigrazione e che è balzata alle cronache nazionali per iniziative e sfoghi non sempre pacifici da parte di profughi e cittadini residenti.
On. Meloni, Lei il 16 giugno ha dichiarato che Renzi e Alfano hanno volontariamente dato vita alla politica delle “porte aperte a tutti”. Oggi le porte dell’invasione sono più aperte che mai: Lei crede che questo atteggiamento di Renzi e Alfano sia da considerare come una sorta di Alto Tradimento?
“La gestione dell’emergenza immigrazione da parte di Renzi e Alfano è a dir poco scellerata e si dovrebbero vergognare. Per questi signori il problema si risolve facendo entrare tutti gli immigrati e stipandoli in luoghi lontani dagli occhi, ovvero nelle periferie già degradate delle grandi città e nei piccoli comuni. E questo, non sfugge neanche a un bambino, genera tensione, rabbia e produce una surreale guerra tra poveri. Noi diciamo basta guerra tra poveri: Renzi e Alfano si assumano di fronte agli italiani le proprie responsabilità invece che scaricare le loro colpe su sindaci e amministratori locali. Il governo alimenta il problema, il governo deve risolverlo. Pretenda quello che Fratelli d’Italia chiede da tempo: una missione militare internazionale per controllare i porti libici e fermare le carrette della morte; pretenda una missione europea in Africa per valutare sul posto le richieste di asilo così da distribuire equamente tra i 28 Stati Ue chi ne ha diritto. L’emergenza immigrazione è un’emergenza europea, ma piuttosto che farsi sentire nelle giuste sedi, Renzi e Alfano hanno trasformato l’Italia nel campo profughi dell’Ue.”
On. Meloni, Lei ha più volte accennato alla necessità di una forza militare internazionale da impiegare in Libia: può spiegare meglio come, visto che l’Europa sembra fare orecchie da mercante?
“Per risolvere il problema dei barconi di migranti che partono dalla Libia verso le nostre coste, occorre una missione militare internazionale per riprendere il controllo delle coste e dei porti, quindi impedire alle barche di partire; aprire in Africa i centri dell’accoglienza con una missione europea pagata dalla Ue e da li distribuire equamente i profughi nei 28 Paesi della Ue e rimandare indietro gli immigrati clandestini. Le porte per gli immigrati clandestini sono chiuse. Noi siamo i più esposti, il problema lo abbiamo dentro casa e, come la comunità internazionale era intervenuta nel 2011 per rimuovere Gheddafi, forse è il caso che intervenga adesso“.
Berlato, questo continuo flusso di barconi colmi di esseri umani sulle coste italiane potrebbe essere un problema di ordine pubblico e terrorismo: quanto rischia oggi il Veneto e quanto sensibile può essere come obiettivo ISIS?
“Se il Governo continua ad affrontare il problema quando gli immigrati arrivano a ridosso dei nostri confini, la situazione non potrà che aggravarsi ulteriormente è drammaticamente senza che si possa trovare alcuna soluzione credibile a questo dramma le cui dimensioni sono destinate ad ingigantirsi in modo esponenziale.
Se veramente si volesse trovare una soluzione al problema immigrazione, la comunità internazionale dovrebbe impedire che gli immigrati partissero dai loro paesi di origine o, nella peggiore delle ipotesi, che venissero loro impedito di partire dalle coste nord africane.
Creando dei centri di raccolta sulle coste nord africane, si otterrebbe innanzitutto un primo grande risultato consistente nell’impedire che si possano ripetere i drammatici naufragi nel mare mediterraneo che, finora, hanno causato migliaia di vittime.
Il secondo risultato che si otterrebbe sarebbe quello di creare un filtro per discernere i profughi dai clandestini, visto che più dei due terzi degli immigrati sono proprio clandestini e non hanno nulla a che vedere con i profughi che scappano dalle guerre o dalle persecuzioni, considerando che tra i clandestini si possono insinuare i terroristi dell’ISIS o di altre organizzazioni similari.
Una volta individuati i profughi, l’Europa dovrebbe suddividerne il numero per i 28 paesi membri dell’Unione europea ed inviarne in ogni paese la propria quota utilizzando mezzi di trasporto sicuri e non certo le carrette del mare di cui è oramai pieno il fondo del Mediterraneo.”
L’arrivo in Veneto di clandestini o profughi che si voglia, sta causando ribellioni di cittadini con mobilio dato alle fiamme in strada e caserme come la Prandina di Padova che ospita ad oggi circa 250 profughi a poca distanza dal centro storico. Infine è probabilmente in corso una trattativa a Teolo (PD) tra la proprietà dell’albergo di lusso Hotel Terme Michelangelo (chiuso da 7 anni) e una cooperativa sociale per trasformarlo in Hub: 119 stanze, centro benessere e tre piscine termali interne e esterne, sala congressi, zona fitness e campo da tennis. I proprietari di hotel confinanti sono terrorizzati poiché perderebbero tutta la clientela dal giorno seguente: accogliere per distruggere realtà economiche e sociali locali o è possibile intervenire decisamente con la Regione contro scelte di dubbia utilità logistica?
“I cittadini italiani e veneti in particolare non ne possono più di questa vera e propria invasione che sembra non potersi arrestare mai.
L’esasperazione sta prendendo il sopravvento, soprattutto quando si vede che un pensionato italiano, dopo aver lavorato una vita in Italia ed avere pagato le tasse per tutta la vita in questo Paese, vede lo Stato riconoscergli meno di 500 euro al mese di pensione, mentre per ogni immigrato che arriva da qualsiasi parte del mondo lo stato riconosce alle cooperative oltre 900 euro al mese per ogni immigrato che gli viene dato in gestione. Finché ci saranno questi forti interessi speculativi nella gestione degli immigrati, questo problema non potrà mai essere risolto.
Purtroppo la Regione ha ben pochi mezzi a disposizione per affrontare il dramma dell’immigrazione e non può far altro che alzare la voce contro questo governo che ha ampiamente dimostrato di non sapere o di non volere risolvere il problema. “
Berlato, Lei non molto tempo fa ha paragonato il nostro Paese ad una barca in mezzo al mare che può sopportare un numero limite di passeggeri o è destinata ad affondare: quanti “passeggeri” ospita oggi il Veneto? E’ a rischio affondamento anche causa di quello che Lei ha anche definito scelte nazionali falsamente buoniste?
“Il nostro Paese non è più nelle condizioni di ospitare altri disperati che arrivano da ogni parte del mondo perché ci sono già troppi disperati, cittadini italiani, che non riescono più a garantire a se stessi ed alle loro famiglie un’esistenza dignitosa. Che lo Stato pensi ai disperati italiani prima di pensare ai clandestini che vorrebbero venire ad insediarsi in Italia.
L’Italia ha già fatto la sua parte, dimostrando spirito di accoglienza anche oltre l’immaginabile.
È vero, ho paragonato il nostro Paese ad una barca in mezzo al mare che corre il rischio di affondare perché troppi sono i naufraghi che pretendono di salire a bordo.
Con tutta la nostra buona volontà sulla nostra barca possiamo far salire 10, 100 naufraghi e garantire loro un’adeguata accoglienza. Ma se sulla nostra barca ne vogliono salire centomila o un milione, la nostra barca finirà presto per affondare e con essa anche tutti i naufraghi e tutti gli uomini di bordo che li volevano salvare.
La sinistra politica afferma che dobbiamo accogliere tutti quelli che chiedono asilo, utilizzando l’arma patetica del buonismo o della carità pelosa. Ci sorprende che, tra tutti coloro che predicano l’accoglienza ad oltranza, non si manifestino dimostrazioni coerenti di accoglienza.
Se proprio i sinistri sono convinti di quello che dicono, comincino a dare l’esempio ed accolgano questi immigrati a casa loro, garantendo loro adeguata accoglienza mettendo mano ai propri risparmi, non a quelli dei nostri pensionati.”
Posizioni e proposte chiare quelle dell’On. Meloni e del Consigliere Berlato, mentre la gestione dei nuovi giunti gradualmente assume connotati di insicurezza e emergenza sociale anche all’interno dell’Europa.
Ieri è naufragata una imbarcazione con circa 500 migranti, di fronte alle coste Libiche; sono stati salvati da una nave militare irlandese e portati a Palermo; altri 340 extracomunitari sono giunti a Messina. In questo momento sono attesi ulteriori 800 migranti avvistati e altri 240 sono stati soccorsi in prossimità delle coste della Libia.
In questi giorni crescono gli assalti ai Tir in transito a Calais per attraversare clandestinamente l’Eurotunnel, dalla Francia verso l’Inghilterra; dopo anni di urla nel silenzio dell’Italia, per ottenere aiuti dalla UE mentre David Cameron rispondeva no alla distribuzione delle quote, alcuni giorni fa il quotidiano Telegraph ha pubblicato, dopo le incursioni di 300 migranti che hanno sfidato la sicurezza e le barriere protettive, una lettera dei ministri degli interni inglese, Theresa May, e francesce, Bernard Cazeneuve: “[…] Molti di coloro che si trovano a Calais e cercano di attraversare la Manica sono passati attraverso l’Italia, la Grecia e altri Paesi. Per questo chiediamo con forza agli altri stati membri, e a tutta l’Ue, di affrontare il problema alla radice […]”.