Nella rosa dei possibili candidati alla presidenza della Regione Veneto si sono fatti spazio alcuni nomi di scienziati, con nomi di forte impatto mediatico e accademico: la scienziata biologa Antonella Viola e Andrea Crisanti, microbiologo ed ex senatore. Quest’ultimo, secondo alcuni rumors, sembra avere manifestato la propria disponibilità a scendere in campo.
Antonella Viola ha dichiarato di non essere interessata alla candidatura. La proposta le era stata avanzata, direttamente o indirettamente, dal PD veneto.
Laureata presso l’Università di Padova in Biologia Evoluzionistica e dove ha conseguito il titolo di dottore in ricerca, Viola in un video-post su Facebook ha espresso la sua volontà di continuare solo con il suo percorso professionale: “Mi sono voluta prendere qualche giorno di silenzio e concentrazione per una decisione, a proposito della proposta che mi è arrivata dalla coalizione del centro sinistra, per la presidenza della Regione Veneto. Sono onorata, ovviamente, di questa proposta e devo dire che la prima reazione è stata di pensare che non sono assolutamente capace di farlo. Poi però mi sono resa conto che dietro questa iniziale risposta c’era dietro molto del condizionamento di stereotipi di genere. Ho voluto liberarmi da tutti i condizionamenti. Da un lato il condizionamento di dire non sei abbastanza o non ce la fai, anche se studiando e lavorando seriamente come ho sempre fatto potrebbe essere una cosa fattibile. Così come il condizionamento, che è arrivato molto forte appena la notizia ha cominciato a circolare, assieme all’affetto di tante persone che mi hanno scritto di accettare poiché sarebbe stata una ventata d’aria fresca nella nostra regione. Sento il senso di responsabilità, ho studiato in Veneto e il Veneto è la regione in cui vivo, in cui lavoro, in cui sono cresciuta umanamente e professionalmente e quindi sarebbe bellissimo poter restituire un po’ di quello che io ho ricevuto da essa. Tanti di questi pensieri si sono accavallati nella mia testa, in questi giorni. Però, alla fine, il tema è sempre lo stesso cioè è un mestiere diverso. Io sono una scienziata, non è un lavoro che posso cambiare con un altro. E’ la mia identità, se dovessi definirmi io probabilmente mi definirei come donna, madre e scienziata. Queste sono le tre categorie che mi definiscono. Non è facile rinunciare a questo.”
Non solo, ma un importante valore che la dottoressa Viola tiene a precisare è anche quello dell’indipendenza personale e scientifica ovvero evitare il: “[…] rischio di perdere l’autonomia, quell’autonomia che per me è essenziale nella scienza. Ho riflettuto molto. In qualche modo restituisco già non solo alla Regione Veneto ma anche a tutto il paese. Perché? Perché faccio ricerca scientifica nell’ambito della salute, per quanto io faccia ricerca di base, essenziale per il progresso della scienza e farlo seriamente ed eticamente è importante. Perché insegno la medicina, la scienza ai futuri medici, figure professionali necessarie nel nostro territorio, e per avere nuovi scienziati che possano partecipare alla rivoluzione della cura. Infine c’è il terzo compito, la mia missione di divulgazione scientifica per portare avanti il processo di democratizzazione della conoscenza e della scienza stessa. Per poterlo fare è necessario essere riconosciuti come completamente autonomi. Io non sono mai stata iscritta a un partito né mai l. E’ importante che uno scienziato mantenga la propria libertà intellettuale, la propria autonomia di giudizio e la possibilità di dire se una cosa è giusta o è sbagliata ed indipendentemente da qualunque schieramento politico o ideologia alle spalle. Credo che sia necessario per me rinunciare a questa offerta, seppur importante e vi ringrazio ma davvero non fa per me. Quindi auguro tutto il meglio a entrambi i candidati che saranno identificati.”