L’agenzia di rating internazionale Standard & Poor’s ha annunciato l’innalzamento del giudizio sull’affidabilità creditizia dell’Italia, portandolo da BBB a BBB+. Una promozione che mancava da oltre un decennio e che arriva in un contesto macroeconomico segnato da incertezze globali, ma in cui l’Italia sembra, per ora, mantenere una relativa stabilità tanto sul piano politico quanto su quello dei mercati.
Nel comunicato diffuso da S&P, gli analisti riconoscono che nonostante le vulnerabilità strutturali del debito pubblico e la pressione inflattiva sull’economia reale, l’Italia ha mostrato una capacità superiore alle attese nel garantire stabilità istituzionale, continuità delle politiche fiscali e una gestione ordinata del debito sovrano.
Tra i fattori chiave citati figurano:
- La solidità del sistema bancario, che ha retto bene agli shock esterni recenti;
- Una crescita moderata ma costante, accompagnata da segnali di ripresa degli investimenti;
- Il basso livello di volatilità politica, in netto contrasto con le turbolenze degli anni passati.
La reazione dei mercati è stata immediata. Lo spread tra BTP e Bund tedeschi si è ristretto di alcuni punti base già nelle ore successive all’annuncio, mentre Piazza Affari ha registrato un moderato rally nel settore bancario e finanziario. Gli analisti delle principali case d’investimento internazionali parlano di un “rafforzamento reputazionale” che potrebbe tradursi in un maggiore appetito per il debito italiano nei prossimi mesi.
Nonostante l’upgrade, S&P sottolinea che il debito pubblico italiano rimane “tra i più alti dell’eurozona”, e che la crescita potenziale del Paese è ancora frenata da una produttività stagnante e da ritardi strutturali nella digitalizzazione e nell’efficienza della pubblica amministrazione.
A pesare anche la complessità nell’utilizzo dei fondi del PNRR e il rischio di rallentamenti nelle riforme annunciate. L’agenzia invita il governo italiano a non disperdere il capitale di fiducia conquistato, sottolineando che “la tenuta del rating dipenderà dalla capacità di portare avanti un’agenda credibile di riforme e di controllo dei conti pubblici”.
Il Governo ha accolto con soddisfazione la notizia, considerandola come un riconoscimento dell’impegno del governo nella direzione della prudenza fiscale e della stabilità. La Premier Giorgia Meloni non nasconde la soddisfazione parlando di un’Italia che torna ad essere affidabile agli occhi del mondo. L’opposizione, pur riconoscendo il valore del risultato, ha invitato a non cantare vittoria troppo presto.
L’upgrade di S&P rappresenta, in definitiva, una boccata d’ossigeno per il Paese e un riconoscimento formale della relativa stabilità raggiunta dopo anni di turbolenze. Ma è anche un richiamo implicito alla responsabilità: il quadro internazionale resta incerto, e la credibilità si costruisce nel tempo.
Il giudizio degli osservatori? Promozione meritata, ma condizionata. Perché in economia, come in politica, la vera sfida è confermarsi.