Le cronache riferiscono dell’operazione di privatizzazione di Interporto Padova S.p.A., ma i dubbi sui benefici e le ricadute per il territorio e sugli Enti soci, vanno dissipati.
Le frasi di circostanza – dichiara Fabio Bui, esponente dei Popolari per il Veneto e già Presidente della Provincia di Padova – non affievoliscono le perplessità, sui motivi della cessione della maggioranza delle quote ai privati della grande partecipata di Comune, Camera di Commercio e Provincia. Si è sempre raccontato che la società era in salute: almeno così ricordo della mia esperienza in Provincia.
Fin dai tempi in cui la lungimiranza del suo fondatore padovano Mario Volpato, le Istituzioni locali hanno considerato la partecipata come uno degli asset strategici irrinunciabili. Eppure oggi si cambia.
Che le strategie cambino è comprensibile. Ma quando si parla di cessione di partecipate pubbliche – puntualizza Bui – la trasparenza e prudenza non sono mai troppe. Non fosse altro che viviamo un momento di contingenza internazionale così tumultuosa per i mercati e gli assetti industriali, che impone le scelte siano valutate doppiamente.
Gli organi assembleari degli Enti soci avranno certamente analizzato con dovizia di attenzioni, perizie, bilanci, congruità sui valori di vendita delle quote. Immagino che le discussioni siano state ampie e approfondite, per una scelta così importante.
La matematica non è una opinione, talvolta riserva sorprese. ‘Stiamo sereni’, – conclude Bui dei Popolari per il Veneto – sperando di non fare la fine dell’ultimo destinatario di questa rassicurazione.