In soli quattro mesi, il Comando provinciale dei Carabinieri di Padova ha tracciato un bilancio significativo nella lotta alla violenza domestica e di genere. Un’azione capillare e tempestiva, condotta nell’ambito del Codice Rosso, ha portato all’arresto di 22 persone: nello specifico, 7 per stalking, 13 per maltrattamenti in famiglia e 2 per violenza sessuale.
A guidare le operazioni è stato il generale Michele Cucuglielli, che ha coordinato le attività investigative in stretta collaborazione con l’autorità giudiziaria. La sinergia tra le diverse compagnie territoriali – Este, Cittadella, Abano e Piove di Sacco – ha permesso di garantire un controllo diffuso ed efficace su tutto il territorio provinciale.
Ma non si tratta solo di arresti. Nel medesimo periodo, le forze dell’ordine hanno emesso 35 misure cautelari alternative alla detenzione, tra cui l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alle vittime. Strumenti che si sono rivelati fondamentali per garantire protezione immediata e concreta, in particolare nei casi in cui la convivenza continuava a rappresentare un grave rischio.
Ancora più ampio il numero di persone denunciate a piede libero: 110 in totale, con accuse che spaziano da atti persecutori (31 casi) a maltrattamenti contro familiari e conviventi (69), fino a 10 denunce per violenza sessuale. Dati che confermano quanto sia ancora radicata la violenza all’interno delle relazioni affettive e familiari, e quanto sia necessaria una risposta istituzionale pronta e coordinata.
L’efficacia dell’applicazione del Codice Rosso nel padovano testimonia una maggiore sensibilità operativa delle forze dell’ordine, supportata da un lavoro giudiziario puntuale e deciso. Tuttavia, resta alto il bisogno di informazione e prevenzione, per incentivare le vittime a denunciare e per promuovere una cultura del rispetto nelle relazioni.
Il Comando dei Carabinieri invita a non sottovalutare mai i segnali di violenza, anche psicologica, e ricorda che è possibile denunciare in sicurezza rivolgendosi direttamente alle forze dell’ordine o ai centri antiviolenza attivi sul territorio.
In un contesto in cui la cronaca continua a riportare episodi drammatici, il lavoro condotto a Padova rappresenta un esempio di efficienza e determinazione nella tutela dei più vulnerabili, dimostrando che il Codice Rosso, se applicato con rigore e sensibilità, può davvero salvare vite.