A tre mesi dall’avvio della sperimentazione delle nuove modalità di accesso alle prestazioni della disabilità, l’INPS, la politica, la sanità e gli stakeholder, insieme alle associazioni di categoria, si sono confrontate sulle nuove procedure, con l’obiettivo di andare incontro ai bisogni dei cittadini.
Il convegno “la riforma della disabilità introdotta dal d.lgs. N.62/2024. Sanità, previdenza e assistenza: come costruire un sistema integrato, efficiente ed inclusivo”, tenutosi oggi a Firenze, nella sede INPS di Palazzo Pazzi, è stato l’occasione per fare un primo bilancio sulla riforma. Dal 1° gennaio 2025, infatti, la provincia di Firenze, insieme ad altre otto province italiane, è sede della sperimentazione.
Sono oltre 32mila le prestazioni che l’INPS eroga nella provincia di Firenze e quasi 160mila sul territorio della regione Toscana.
Il presidente INPS, Gabriele Fava, intervenuto al convegno, ha sottolineato che “oggi ci troviamo di fronte a una sfida che non è solo organizzativa, ma profondamente culturale: ripensare la relazione tra lo Stato e le persone con disabilità, tra le istituzioni e le famiglie. L’obiettivo immediato è rendere le procedure più rapide, più comprensibili, snelle. Non può essere la burocrazia a dettare il ritmo della vita delle persone. Con questa riforma, concreta attuazione del welfare generativo, l’INPS diventa il soggetto unico di riferimento per la disabilità. La riuscita della Riforma dipenderà dalla stretta collaborazione tra tutti i soggetti e attori istituzionali coinvolti con l’INPS. Ringrazio la Ministra Alessandra Locatelli per aver affidato all’Istituto questo compito”, ha concluso Fava.
Per il direttore generale INPS, Valeria Vittimberga, “una delle novità più significative della riforma è il superamento della procedura bifasica: non ci sarà più una doppia verifica da parte di ASL e INPS. L’intero processo sarà gestito direttamente dall’Istituto, con un indubbio vantaggio in termini di efficienza, rapidità e riduzione del carico burocratico per i cittadini”.
Il Direttore Regionale INPS Toscana, Maurizio Emanuele Pizzicaroli, oltre ad aver fatto i saluti istituzionali ha sottolineato come “la capacità del sistema di riconoscere e accogliere la complessità della persona è al centro di questa riforma. Non si guarda più solo all’aspetto sanitario, ma anche alle dimensioni psicologiche, sociali e ambientali che incidono sulla qualità della vita. Questo approccio impone, necessariamente, il coinvolgimento di più attori istituzionali e la costruzione di una rete integrata di collaborazione”. Così Maurizio Emanuele Pizzicaroli.
Hanno preso parte al convegno, tra gli altri: il direttore centrale salute e prestazioni disabilità INPS, Filippo Bonanni, il coordinatore generale medico legale INPS, Raffaele Migliorini, l’assessora regionale alle Politiche sociali, abitative e alla Cooperazione internazionale, Serena Spinelli, il direttore generale Sanità, welfare e coesione sociale Regione Toscana, Federico Gelli.