Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato l’intenzione di istituire una pausa immediata di 90 giorni sull’applicazione dei dazi reciproci con tutti i Paesi, ad eccezione della Cina. L’annuncio, arrivato nel corso di un comizio elettorale, ha rapidamente attirato l’attenzione di osservatori economici e politici internazionali.
“È ora di rimettere ordine nel commercio globale. Voglio una pausa di 90 giorni nei dazi con tutti, ma non con la Cina. Quella resta un’eccezione strategica”, ha detto Trump davanti a migliaia di sostenitori.
Questa dichiarazione rappresenta un segnale forte in vista delle presidenziali USA del 2024, e riapre il dibattito sul ruolo degli Stati Uniti nei rapporti commerciali globali. Mentre per molti Paesi si tratterebbe di una distensione temporanea delle tensioni tariffarie, la Cina viene ancora indicata da Trump come il principale rivale economico.
Esperti di commercio internazionale leggono la mossa come un tentativo di riequilibrare i rapporti con alleati strategici, in particolare con l’Unione Europea, il Canada e il Giappone, duramente colpiti da dazi imposti durante la precedente amministrazione Trump.
Secondo fonti vicine alla campagna elettorale dell’ex presidente, i 90 giorni di sospensione dovrebbero servire a:
- Rinegoziare accordi bilaterali su base più favorevole agli Stati Uniti
- Verificare l’impatto reale dei dazi sull’economia americana
- Preparare un piano di politica commerciale per un possibile secondo mandato
La scelta di escludere Pechino dalla moratoria sui dazi non sorprende gli analisti. Trump ha più volte accusato la Cina di pratiche commerciali sleali, dumping industriale e furto di proprietà intellettuale. Con questa decisione, mantiene alta la tensione, rafforzando la sua posizione tra l’elettorato più protezionista.