È morto Theodore Edgar McCarrick, ex arcivescovo di Washington ed ex cardinale della Chiesa cattolica, al centro di uno dei più gravi e simbolici scandali di abusi sessuali nella storia recente del cattolicesimo. Aveva 94 anni ed era ospite di una struttura di accoglienza per sacerdoti con difficoltà psicologiche e legali nel Missouri. La notizia è stata confermata da fonti vicine alla diocesi e rilanciata da diversi media statunitensi.
Nato a New York nel 1930, McCarrick fu ordinato sacerdote nel 1958 e, grazie a una brillante carriera ecclesiastica, divenne vescovo ausiliare della Grande Mela nel 1977. Successivamente guidò le diocesi di Metuchen e Newark, prima di essere nominato arcivescovo di Washington nel 2000 da Papa Giovanni Paolo II, incarico che mantenne fino al 2006.
Durante il suo mandato fu considerato una delle figure più influenti della Chiesa statunitense, apprezzato per le sue doti diplomatiche, le relazioni con la politica e il ruolo chiave nei rapporti internazionali, soprattutto con la Cina e in Medio Oriente.
Il crollo della sua immagine iniziò nel 2018, quando il New York Times rese pubbliche accuse credibili di abusi sessuali su un chierichetto risalenti agli anni ’70. Da quel momento, una valanga di nuove testimonianze emerse, rivelando un modello sistemico di comportamenti predatori nei confronti di seminaristi, giovani adulti e minori.
Il Vaticano aprì un’indagine immediata. Nel luglio 2018, Papa Francesco accettò le sue dimissioni dal collegio cardinalizio – un fatto senza precedenti nella storia moderna – e nel febbraio 2019 lo ridusse allo stato laicale, riconoscendolo colpevole di “atti contrari al Sesto Comandamento con minori e adulti, con l’aggravante dell’abuso di potere”.
Nel novembre 2020, il Vaticano pubblicò un dettagliato rapporto di oltre 400 pagine che ricostruiva minuziosamente la carriera e le protezioni di cui McCarrick aveva beneficiato. Il documento rivelava che diverse segnalazioni erano state ignorate per decenni e che, nonostante voci persistenti, McCarrick era stato promosso ad alti incarichi grazie anche a testimonianze favorevoli fornite da vescovi e cardinali.
Il caso fu devastante per l’immagine della Santa Sede e segnò un punto di svolta nella politica vaticana sugli abusi. Papa Francesco e il cardinale Parolin ammisero gravi falle nel sistema di controllo e annunciarono nuove misure per la prevenzione e la trasparenza, tra cui la creazione della Commissione per la Tutela dei Minori e l’obbligo per i vescovi di segnalare casi di abuso.
Un processo mai celebrato
McCarrick è morto prima che si celebrasse un processo penale completo negli Stati Uniti. Era stato formalmente accusato nel 2021 per abusi avvenuti nel Massachusetts, ma i procedimenti giudiziari erano stati rallentati e infine sospesi a causa delle sue condizioni di salute mentale, dichiarate incompatibili con un processo.
La figura di Theodore McCarrick rimarrà nella storia come il simbolo del silenzio e dell’impunità che per troppo tempo hanno accompagnato gli scandali di abusi nella Chiesa. Ma sarà anche ricordata come il catalizzatore di una nuova stagione di riforme, grazie alla pressione delle vittime, del mondo dell’informazione e di una società civile sempre più intollerante verso l’ipocrisia istituzionale.
“La morte di McCarrick non chiude una ferita, ma ci impone di non dimenticare. Le vittime meritano giustizia, ascolto e riparazione concreta,” ha commentato l’associazione Survivors Network of those Abused by Priests (SNAP).