Ieri sera il sindaco Sergio Giordani, insieme alla Giunta comunale, ha incontrato i cittadini nella Sala Anziani di Palazzo Moroni per discutere il futuro di Padova e i cambiamenti già in atto. L’incontro, improntato al dialogo e alla partecipazione attiva, è stato un’occasione per condividere la visione della città e raccogliere suggerimenti dalla comunità.
Durante l’evento sono stati affrontati temi chiave legati allo sviluppo urbano, alla sostenibilità e ai progetti che plasmeranno la Padova di domani. Il confronto diretto con i cittadini, nonostante qualche distrazione di alcuni assessori al tavolo vellutato e relativa postura di dubbia eleganza, conferma comunque l’impegno dell’Amministrazione per una città sempre più innovativa, inclusiva e attenta alle esigenze della popolazione.
La sala era gremita, ma quasi tutti i presenti hanno espresso forti perplessità sulle scelte dell’Amministrazione, portando dati concreti su criticità legate a diversi temi, compresi problemi di ordine pubblico. I cittadini hanno controbattuto su più fronti, dimostrando preoccupazione per alcune politiche adottate e chiedendo maggiore ascolto e soluzioni concrete. Durante l’incontro con il sindaco Sergio Giordani e la Giunta comunale, numerosi cittadini hanno espresso forte preoccupazione per i problemi di sicurezza e ordine pubblico nel quartiere Portello. I residenti hanno denunciato la crescente difficoltà nel convivere con le serate “spritz” di alcuni locali, che diffondono musica ad alto volume fino alle due di notte, rendendo impossibile il riposo.
Oltre al problema della movida incontrollata, i cittadini hanno segnalato la presenza sempre più invasiva di spacciatori, che si sarebbero appropriati di spazi pubblici e portici per condurre i loro traffici illegali. Alcuni residenti, soprattutto anziani, hanno raccontato di aver subito minacce e intimidazioni, con episodi di violenza verbale e atteggiamenti prepotenti da parte di chi gestisce questi traffici illeciti.
L’assessore alla Sicurezza Diego Bonavina ha risposto spiegando genericamente che la gestione della sicurezza e la dislocazione delle Forze dell’Ordine sono competenza del Questore di Padova. La Polizia Locale, ha sottolineato Bonavina, può intervenire solo in determinate circostanze, ma non ha il potere di pattugliare autonomamente il territorio per garantire un controllo costante per alcuni casi gravi e di tendenza penale. Una replica che non ha convinto il pubblico in sala. Alcuni cittadini, visibilmente irritati, tra le fila delle sedute si sono chiesti a bassa voce tra loro: “Ma allora perché la delega si chiama ‘assessore alla sicurezza’ se la sicurezza non la può garantire?”.
Le denunce sollevate evidenziano un disagio crescente tra la popolazione, che chiede interventi urgenti per ristabilire la sicurezza e il diritto a vivere serenamente nel proprio quartiere. Non solo sicurezza: tra le critiche più accese c’è stata anche quella relativa alla gestione del verde urbano. Un cittadino, che ha dichiarato di aver votato per l’attuale amministrazione, ha espresso il suo malcontento con parole dure: “Con tutti gli alberi che avete tagliato e le promesse di minore cementificazione, alle prossime elezioni scordatevi i nostri voti. Non li avrete più! Come potete abbattere centinaia di alberi dopo aver promesso di proteggere l’ambiente?”
Alcuni assessori, forse per minore interesse verso alcuni temi non di loro competenza o perché stanchi, si impegnano messaggiando con il telefonino o sbadigliando. L’ora si fa tarda ma i cittadini continuano energici ad incalzare con proteste e domande la Giunta e il sindaco Giordani. Il malcontento emerso durante l’incontro evidenzia un crescente distacco tra l’Amministrazione e una parte del suo elettorato, che ora chiede risposte concrete e azioni immediate su sicurezza e tutela ambientale.
A difesa delle politiche ambientali dell’Amministrazione è intervenuto l’assessore Andrea Ragona, sottolineando che sono già stati avviati progetti per ridurre l’inquinamento e migliorare la sicurezza stradale. In particolare, Ragona ha ribadito l’impegno per l’introduzione delle zone a 30 km/h, una misura che, secondo i dati raccolti in grandi città europee e dall’esperienza di Bologna, porta benefici in termini di minore inquinamento e riduzione degli incidenti. Inoltre, l’assessore ha evidenziato il ruolo chiave che avranno i nuovi tram SIR2 e SIR3, il cui obiettivo sarà ridurre il traffico privato, incentivando l’uso del trasporto pubblico. Il tram su monorotaia, ha spiegato Ragona, contribuirà a uno smaltimento più efficiente della viabilità cittadina, rendendo Padova una città più sostenibile e vivibile.
Tuttavia, le spiegazioni della Giunta non sembrano aver placato il malcontento dei cittadini presenti, che chiedono azioni più concrete e immediate per affrontare i problemi legati alla sicurezza e alla tutela del verde urbano.
Il Comitato Difesa Ambiente Rubano e Chiesanuova, insieme a ONDA (Organismo Nazionale Difesa Alberi), ha consegnato al sindaco Sergio Giordani il provocatorio Premio Nazionale Motosega dell’Anno.
L’ironica attestazione, un Certificato di Riconoscimento per il sindaco e ciascun assessore interessato, è stato assegnata per l’“eccezionale impegno nell’abbattimento seriale di alberi sani, secolari e ad alto fusto”, denunciando la gestione del verde pubblico da parte del Comune di Padova.




A decretare il vincitore del premio, secondo gli organizzatori, è stata una giuria simbolica composta dagli alberi abbattuti, tra cui:
- I 3 platani di via Cernaia
- Il platano di via Montà
- I 28 bagolari di via Vicenza
- I 119 alberi di via Friburgo
- I 12 pini del Bassanello
- I 300 alberi della passeggiata Bianchini-Sografi
- I tigli di via Falloppio e via Giustiniani
- I Cedri del Libano di via Sarpi e dell’Arcella
- Il Bosco Prandina
- Gli alberelli morti dopo pochi mesi dalla piantumazione
Il comitato ha voluto sottolineare come ogni albero perso abbia un impatto negativo sull’ecosistema urbano: un uccello perde la sua casa, un anziano perde ombra e un bambino perde il suo rifugio.
La denuncia, che definisce la situazione come un “genocidio botanico certificato”, riaccende il dibattito sulla gestione del verde cittadino, in un contesto di forte malcontento da parte di numerosi cittadini ed attivisti ambientali. Nel frattempo, le proteste continuano, mentre nuovi abbattimenti sono previsti nei prossimi mesi, lasciando presagire ulteriori tensioni tra amministrazione e comitati ambientalisti.
L’assessore alla Cultura Andrea Colasio ha risposto all’intervento di Sebastiano Arcoraci, presidente dell’associazione Pro Prato della Valle, che ha sollecitato un maggiore impegno per la valorizzazione turistica e la fruibilità del Prato della Valle.
Colasio ha riconosciuto la validità delle proposte e ha ribadito l’impegno per il patrimonio culturale, sottolineando i restauri in corso nei musei e nelle biblioteche di Padova, che hanno contribuito a incrementare il flusso turistico. Tra gli interventi più significativi ha citato: il restauro della Torre degli Anziani e il completamento entro due anni della ristrutturazione del Castello dei Carraresi, che il sindaco Giordani ha ironicamente ribattezzato “Il Castello di Colasio”.
Nonostante i lavori in corso per valorizzare Padova, l’incontro messo in luce un forte malcontento cittadino, con richieste di interventi più incisivi su sicurezza e verde urbano. Ma anche sulle attività commerciali in crisi del centro storico, compresa una più efficace rivalutazione del Salone e del relativo mercato nelle piazze abbracciate dal Palazzo della Ragione. Un dibattito acceso e partecipato, segno di una cittadinanza attenta e coinvolta nelle decisioni sul futuro della città. La Giunta ha difeso le proprie scelte, ma la strada per conquistare o riconquistare la fiducia di molti cittadini, dopo ieri sera, sembra in salita.