Nel pomeriggio di mercoledì 19, la Polizia di Stato di Padova ha arrestato un tunisino del 1993, regolare in Italia e residente a Padova, sorpreso a spacciare quasi due grammi di eroina ad un italiano in via Madonna della Salute.
Gli agenti della Squadra Mobile, nel corso della quotidiana attività antidroga, hanno notato l’italiano giungere a bordo della sua auto, che parcheggiava a poca distanza dall’incrocio con via Bergamini, dove il tunisino già da una decina di minuti era fermo in attesa. I poliziotti hanno notato un velocissimo scambio di mani tra i due uomini che hanno fermato subito dopo, riuscendo così ad accertare che la dose di eroina era stata ceduta in cambio di 15 euro.
Successivamente gli agenti hanno effettuato una perquisizione a casa del tunisino rinvenendo altri 3.750 euro provento dell’attività di spaccio di questi giorni che sono stati sottoposti a sequestro.
Gli accertamenti condotti dopo il fotosegnalamento in Questura, hanno permesso di accertare che nel 2024 il pusher era già stato condannato ad 1 anno e 6 mesi di carcere per spaccio di stupefacenti. Il tunisino è stato dunque arrestato in flagranza e trattenuto in Questura in attesa di essere condotto davanti al giudice, che ha poi convalidato l’arresto in attesa del processo che si terrà nelle prossime settimane.
Nella mattinata di giovedì 20 marzo, la Squadra Mobile ha eseguito un ordine di esecuzione di pene concorrenti emesso nei giorni scorsi dal Tribunale per i Minorenni di Venezia a carico di un giovane di 24 anni, di origini tunisine, oggi cittadino italiano, domiciliato in Provincia di Padova, autore negli scorsi anni scorsi di numerosissimi episodi di furto, rapina e lesioni commessi nelle province di Treviso, Pordenone e Venezia, in compagni di coetanei.
Il ragazzo è stato rintracciato nelle prime ore della mattinata presso un domicilio a 30 chilometri da Padova individuato dagli investigatori dove in passato aveva vissuto con i propri genitori ed oggi dimorava da solo. Dovrà scontare una condanna a 5 anni, 7 mesi e 28 giorni come cumulo di diverse condanne definitive per reati commessi quando ancora era minorenne, tra cui una rapina commessa nel 2017 presso la stazione ferroviaria di Treviso quando in compagnia di un connazionale aveva rapinato un telefono cellulare ad un coetaneo, una in centro a Treviso dove, dopo aver rubato alcuni capi di abbigliamento in un negozio, aveva colpito con dei pugni al volto un commesso facendolo cadere a terra ed un furto aggravato di una collana d’oro del valore di oltre 500 euro strappata dal collo di un uomo a Bibione nel 2021 che insieme a quattro coetanei aveva accerchiato per strada di notte.
Una volta rintracciato il giovane è stato accompagnato in Questura per la sua identificazione e successivamente tradotto presso il Carcere Minorile di Treviso dove sconterà la pena.