ll diritto di manifestare è garantito dall’articolo 21 della Costituzione italiana, che tutela la libertà di espressione del pensiero e la stampa non può essere soggetta a censure o autorizzazioni. Ma oggi è un 15 marzo particolare, in cui a Roma si manifesta per l’Europa sull’idea del giornalista Michele Serra e a Padova si sfida l’articolo 21 della Costituzione per la volontà di alcuni che manifestano l’avversità alla sfilata altrui. In Piazza del Popolo? Tutto esaurito, sold out. Non è mai stato un momento di vera pace o tolleranza tra sinistra e destra, le tensioni salgono sempre ai massimi livelli e oggi a Padova alcune manifestazioni potrebbero essere la miccia, anche non immediata, d’uno scontro. Siamo certi che non segua qualche manifestazione non autorizzata nell’immediata post- manifestazione?
Padova blindata, elicotteri delle Forze dell’Ordine sorvolano la città. Piazza Antenore, oggi, è la domus delle associazioni e partiti di sinistra mentre le vie di Padova e Piazza Insurrezione ha ospitato il raduno di destra le cui teste erano ricoperte da moltissime bandiere dell’Italia.
È prevedibile una imminente e ulteriore battaglia, quella dei numeri, ed è presto per quantificare i partecipanti a sinistra ed a destra poiché preferiamo basarci sui numeri ufficiali forniti dagli organi competenti. Sono prevedibili numeri al rialzo ed al ribasso del tutto di stampo giornalistico e non dati ufficiali degli organi di ufficiali di pubblica sicurezza ma i numeri non attendono il domani, ed oggi quelli dichiarati dagli interessati sono gli unici disponibili e, come insegnano nelle lezioni di economia e ragioneria, ci limitiamo qui alla quantificazione “salvo errori o omissioni”.
“Quasi mille persone hanno sfilato oggi nel centro di Padova per ribadire un chiaro e forte ‘basta’ alla mafia antifascista. Una mobilitazione determinata, che ha visto la partecipazione di cittadini, militanti e simpatizzanti di CP e di diverse associazioni e movimenti uniti nella difesa della libertà di espressione contro ogni forma di intimidazione politica.” dichiara Casapound, e nel loro spazio social proseguono denunciando che “Non accettiamo che Padova, come altre città italiane, siano ostaggio di gruppi organizzati che impongono il loro pensiero unico – aggiungono i rappresentanti di CPI –. L’aggressione avvenuta nei giorni scorsi, in cui un gruppo numeroso ha attaccato vigliaccamente i militanti di CPI mentre erano in piazza con un banchetto sulla Remigrazione, è un segnale allarmante di un clima di intolleranza che non possiamo più accettare.”
L’attacco in piazza è riferito al banchetto di Padova alcuni giorni fa. Lo chiarisce una nota di Casapound di Padova, attraverso l’associazione Il Bivacco: “Dopo l’aggressione subita da 4 nostri militanti due settimane fa in Prato della Valle, compiuta con la sicurezza di una spropositata superiorità numerica da 30 attivisti del centro sociale Pedro, quello che è accaduto è surreale: aggressori subito rilasciati su ordine della magistratura, ampio spazio sui giornali al centro sociale, a cui appena una settimana dopo è stata concessa una sala pubblica per un evento al quale hanno partecipato diversi consiglieri comunali e figure istituzionali. Non c’è altro termine per definire questa connivenza, che non può essere più tollerata, se non ‘mafia antifascista’.”
Poi una stoccata anche alle cariche istituzionali: “Non possono esistere città ostaggio di centri sociali e dove, nonostante il degrado, – scrivono esponenti de Il Bivacco – la priorità di chi ricopre cariche istituzionali resta la rivendicazione di uno stantio antifascismo.” Al termine della manifestazione, i militanti e i manifestanti di Casapound sono stati scortati dalle Forze dell’Ordine alla Prandina per raggiungere i loro mezzi per il ritorno a casa.
Il Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Padova, di cui Daniela Ruffini è stata recentemente eletta segretaria provinciale di Padova, assieme ad altri movimenti e sigle di sinistra si è radunato in Piazza Antenore: “Una grande e bella piazza antifascista adesso a Padova. Per ribadire – scrivono sui social – che nella nostra città nessuno spazio deve essere concesso ai fascisti di Casa Pound.“ “A Padova nessuno spazio ai fascisti di Casa Pound. Con una chiamata nazionale, i fascisti di Casa Pound cercano di far sentire la loro presenza nella nostra città che li ha sempre respinti. Protagonisti di decine di aggressioni e violenze in tutt’Italia si presentano come vittime degli antifascisti, della “mafia antifascista”.
PRC di Padova scocca messaggi che riportano alla memoria tempi passati: “Godono dei privilegi di una libertà conquistata con la lotta partigiana e garantita da una costituzione scritta con il sangue dei combattenti caduti nella Resistenza. Godono di una libertà di cui non avrebbero diritto se la legge fondamentale del nostro paese non fosse disapplicata, se non godessero di tante complicità nella politica e negli apparati dello stato: complicità cresciute esponenzialmente con la presenza maggioritaria nel governo del nostro paese di una forza politica che rivendica le stesse origini. ed è pervasa dalla stessa cultura. Partecipiamo alla chiamata di tutto l’antifascismo militante nella nostra città.” Poi un richiamo alla Costituzione Italiana, garantita oggi a chiunque e in base alla quale vengono rilasciate anche le autorizzazioni a manifestare e non solo: “Si applichi la Costituzione che impedisce la ricostituzione del partito fascista perché Casa Pound deve essere messa fuorilegge e non deve avere nessuna agibilità politica.”
Alla manifestazione, negli schieramenti di sinistra, aderiscono anche Cisl, Uil, Alleanza Verdi Sinistra, Coalizione Civica, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Arci, Assopace, Beati i Costruttori di Pace, Covesap, Legambiente, Libera, Rete Studenti Medi, Udu, Il Veneto che Vogliamo, Donne in Nero, Padova Insieme, L’otto ogni mese, Centro Veneto Progetto Donna, Quadrato Meticcio, Acli, Unione Sportiva Acli, Acli Arte e Spettacolo e probabilmente qualche altra associazione. “Venendo incontro alle esigenze di ordine pubblico manifestate dalla Questura – hanno annunciato Cgil e Anpi – abbiamo accettato di sostituire il presidio fisso inizialmente previsto, con una manifestazione che attraverserà le vie del centro e a cui chiamiamo a partecipare l’intera cittadinanza. Un’iniziativa a cui hanno prontamente aderito anche le segreterie provinciali di Cisl e Uil, insieme ad una nutrita rete di associazioni e partiti, nata dalla necessità di ribadire con forza i valori della democrazia, della solidarietà e dell’antifascismo, contro ogni tentativo di distorcere la realtà storica e sociale”.
Tra i due litiganti il terzo gode? In questo caro il Terzo è rappresentato dai commercianti e non di certo non sembrano godere.
“Nessuno può negare il diritto a manifestare, però dovrebbe essere altrettanto pacifico che c’è anche un diritto al lavoro. Con questo voglio dire che si potrebbero trovare altri momenti per manifestare che non siano sempre e solo il sabato, giornata nella quale i negozi, già in difficoltà per i cantieri, per i costi dell’energia, per i parcheggi che non ci sono, per la contrazione dei consumi e aggiungiamoci anche per il maltempo, sperano proprio in questa giornata per vedere qualche cliente in più. Così facendo, – dichiara il presidente di Ascom Padova, Patrizio Bertin – invece, si dirottano i consumatori, intimoriti, verso i centri commerciali della cintura o, peggio, verso altre città. Sembra quasi che non ci sia la percezione che Padova, in quanto città a vocazione commerciale, abbia la necessità di essere accogliente e che dunque a nulla valgano gli sforzi per renderla attrattiva portando in città eventi e iniziative di grande respiro in strutture operative come il Centro Congressi o auspicabili come l’Arena della Musica”. Le parole del presidente Bertin non sono rassicuranti per il commercio e la sopravvivenza dei commercianti del centro città e non solo.
Padova si conferma un laboratorio politico di rilievo a livello nazionale, con un ruolo che ha spesso offerto spunti significativi per il dibattito pubblico. La città continua a rappresentare un esempio, con dinamiche che riflettono sia aspetti positivi che criticità.