Una delegazione formata dai consiglieri comunali Ubaldo Lonardi e Nereo Tiso, dalle consigliere Chiara Gallani ed Elena Cappellini, dal responsabile unico del procedimento per il sistema Smart, Diego Galiazzo, e da Laurent Marquis di APS Holding, accompagnata dall’assessore alla mobilità Andrea Ragona, ha effettuato una visita agli stabilimenti di Alstom France in Alsazia, dove sono in fase di costruzione i nuovi mezzi per il sistema Smart su mono rotaia per Padova.
La realizzazione della nuova linea tramviaria di Padova continua a sollevare interrogativi sulla sua tempistica e fattibilità. La certezza ormai assodata, secondo la consigliera del Comune di Padova Elena Cappellini, è che i 28 veicoli previsti dal contratto iniziale non saranno consegnati nei tempi stabiliti “La vera notizia è che sicuramente a Padova non avremo tutti i 28 veicoli nei tempi prestabiliti dal contratto iniziale, entro giugno ne arriveranno solamente 22.” Inoltre “I tempi di consegna – insiste Cappellini – risultano, infatti, tardivi rispetto al termine ultimo del 30 giugno 2026 come da contratto iniziale.”
La visita presso la sede produttiva di Alstom in Alsazia, effettuata dai consiglieri comunali Elena Cappellini e Ubaldo Lonardi, sembra avere evidenziato criticità strutturali nella catena di montaggio. La produzione, infatti, appare artigianale piuttosto che industrializzata, con una sola linea di assemblaggio e un team ristretto di operai specializzati, attualmente operativi solo nelle ore mattutine: “Al momento vi è solo un’equipe di pochi operai specializzati che sono impiegati solo alla mattina. Ci assicurano che per i futuri mezzi (per velocizzare i tempi) la linea di assemblaggio – aggiunge la consigliera Cappellini – sarà attiva anche durante il pomeriggio con l’impiego di una seconda equipe, ma ho constatato che ad oggi i tempi di lavorazione sono ad un ritmo davvero blando.”
Dal punto di vista tecnico, il nuovo sistema SIR 3 presenta migliorie rispetto al precedente SIR 1, tra cui il sistema Corail anti-deragliamento con sensori innovativi, materiali avanzati per l’assemblaggio e un’ottimizzazione della carrozzeria. Tuttavia, resta il nodo irrisolto della produzione: se il cronoprogramma prevede la costruzione simultanea di sette mezzi, i consiglieri di minoranza si chiedono come si concilia questa previsione con l’esistenza di una sola linea di montaggio.
Sul fronte finanziario, il Comune di Padova ha già saldato 42 milioni di euro per il progetto, mentre Alstom ha anticipato 29,2 milioni per l’acquisto di componenti, ricerca e sviluppo, operazioni interne e allestimento della linea di montaggio. Tuttavia, senza un cronoprogramma aggiornato e dettagliato, permangono incertezze sulla consegna finale dei mezzi e sulla sostenibilità dei tempi contrattuali, fissati per il 30 giugno 2026.
Infine Elena Cappellini pone ulteriori quesiti non trascurabili oggi: “Alle mie ripetute domande in merito alla linea di montaggio mi rispondono che ne basterà una e non ne sono previste altre, quindi, come faranno a rispettare i tempi del cronoprogramma che l’Assessore Ragona ci ha consegnato? Come si concilia una sola linea di montaggio col grafico nella parte finale che prevede la ‘contemporanea’ costruzione di sette mezzi?“
Ubaldo Lonardi, vicepresidente del consiglio comunale di Padova dichiara: “Abbiamo insistito in Consiglio comunale nel chiedere di verificare di persona a Strasburgo i siti produttivi ove vengono realizzati i tram del SIR 2 e revisionati quelli del SIR3. La nostra posizione contraria a questo progetto era e rimane a prescindere dalla problematica costruttiva del mezzo ma, in qualità di amministratori non eravamo tranquilli di fronte alle criticità del progetto affidato ad Alstom per la realizzazione, con un anticipo economico di ben 42 milioni di euro su un totale di 116 milioni (solo per il SIR2).” Lonardi, conferma le stesse preoccupazioni della consigliera Cappellini, dichiarando apertamente che “In effetti, il cronoprogramma previsto dal contratto di acquisto non è attuale e attendiamo l’aggiornamento dello stesso dall’Assessore Ragona: la data del 30 giugno 2026 (prevista dal PNRR) non sarà rispettata.”
Non solo, Lonardi puntualizza che “Gli incontri che abbiamo avuto con le maestranze che hanno la responsabilità della realizzazione del progetto hanno evidenziato che l’Azienda lo sta seguendo con la professionalità che la rende una delle più importanti costruttrice di treni in Europa ma, al contempo, hanno confermato la certezza che la consegna dei 26+2 mezzi non potrà rispettare le scadenze previste e pertanto sarà assolutamente necessaria una proroga della Comunità Europea per non gravare i cittadini padovani di un gravissimo danno economico.“
Infine una preoccupazione maggiore sulla scelta del mezzo SIR3 e SIR2 poiché “Siamo anche confermati nel giudizio più volte espresso di essere gli unici al mondo a credere oggi in questo mezzo che viene pertanto realizzato in modo artigianale con un bassissimo livello di industrializzazione delle varie fasi costruttive e quindi con i costi elevati che sono noti: quasi 5 milioni di euro per tram a quattro casse. Altrettanto vere risultano le nostre ripetute osservazioni relative alla cifra pagata da Padova alla firma del contratto nell’Agosto del 2022 (42 milioni di euro) a fronte di un impegno economico reale di Alston che è, ad oggi, inferiore ai 30 milioni, come emerso durante gli incontri con il personale Alston, dimostratosi molto disponibile a fornirci tutte le informazioni richieste.“
Le dichiarazioni della consigliera Gallani e del Consigliere Tiso sembrano molto più vaghe e prive di dettagli essenziali così come invece fatto da Lonardi e Cappellini.
Il consigliere comunale Nereo Tiso commenta: “Avere visto il lavoro con il quale si sta preparando il tram di Padova, ci dice che si è sulla strada giusta.” Aggiunge che “I controlli su tutte le lavorazione e procedure vengono fatti da ingegneri della Alstom che si occupano della qualità del prodotto e del procedimento.”
La consigliera Chiara Gallani aggiunge: “le commesse di materiale ferroviario o tranviario sono al massimo di qualche decina di mezzi ed è impossibile con questi numeri, allestire delle linee di produzione simili a quelle delle auto. Il sistema Smart è un progetto importante e necessario per migliorare la vita di Padova, i servizi a disposizione dei cittadini, la circolazione in città, la qualità dell’aria.”
Le dichiarazioni dell’assessore alla mobilità Andrea Ragona non sembrano in linea e altrettanto dettagliate come quelle di Loradi e della Cappellini: “È stata una visita importante e ringrazio i consiglieri per averla proposta così come l’azienda per aver accordato la disponibilità. La delegazione consiliare, in rappresentanza della minoranza e della maggioranza, ha avuto l’opportunità di vedere e toccare con mano lo stato di avanzamento della produzione. Il lavoro messo in campo negli ultimi anni si sta concretizzando e ogni volta che veniamo in visita l’avanzamento è evidente.”
L’Ing. Leonardo Antonio Cetera, attento ed esperto osservatore esterno della vicenda e già presidente dell’ANCE (’Associazione Nazionale Costruttori Edili), fa notare alcuni fatti dal 2022 ad oggi ovvero:
“04/04/2023 – ANAC ‘Autorità Nazionale Anti-Corruzione’: “l’aggiudicazione del Sir3 non è conforme alla legge”;
17/66/2022 – “ANAC conferma in via definitiva la sentenza di interdittiva”, definendo illegittima la gara. Maggio 2023 – il Comune di Padova e il consorzio vincitore ricorrono al Tar ‘contro’ ANAC! “Credo sia la prima volta in Italia che una stazione pubblica appaltante, insieme al vincitore di una gara pubblica da decine di milioni, ricorre al tar ‘contro’ una sentenza definitiva dell’ANAC, cioè l’Autorità Nazionale Anti-Corruzione. E continua impunemente coi lavori prima della sentenza del Tar.”