Editoriale di Gori Claudio /
Un Consiglio comunale che si trasforma in teatro di tensioni e contraddizioni interne: la protesta contro l’abbattimento degli alberi per il nuovo tram scuote la maggioranza.
Scene di forte tensione hanno animato il Consiglio comunale di Padova, dove un gruppo di cittadini, storici elettori del Centro-Sinistra, ha inscenato una rumorosa protesta proprio contro l’Amministrazione che hanno contribuito a eleggere. Il motivo? L’abbattimento degli alberi per fare spazio ai binari del futuro tram SIR2 e SIR3 su monorotaia, un progetto che divide la città e scuote la stessa maggioranza da anni.
Il Consiglio, che avrebbe dovuto svolgersi in modo ordinato, si è trasformato ben presto in un’arena caotica. Gli elettori, un tempo sostenitori del sindaco e dei consiglieri di maggioranza, hanno espresso il loro dissenso in maniera vibrante e rumorosa, accusando l’amministrazione di aver tradito i principi ecologisti e di rispetto ambientale tanto sbandierati in campagna elettorale.
La situazione è rapidamente degenerata, costringendo il Presidente del Consiglio comunale – anch’egli espressione della maggioranza – a chiedere l’intervento dei vigili urbani per sgomberare l’aula. Ma il tentativo si è rivelato complicato: i manifestanti hanno resistito, ostacolando il regolare svolgimento della seduta. A quel punto, il Presidente ha deciso di sospendere i lavori, interrompendo l’intervento di uno degli assessori presenti.
I consiglieri di minoranza hanno osservato la scena con incredulità. “Siamo basiti – ha dichiarato il Prof. Ludovico Mazzarolli, consigliere di minoranza e Ordinario di Diritto costituzionale nell’Università degli Studi di Udine –. La maggioranza riesce da sola a generare caos e opposizione. Non sappiamo più nemmeno come svolgere il nostro ruolo di minoranza in un contesto simile.” Una riflessione amara che sottolinea la profonda spaccatura all’interno della stessa coalizione di governo.
La questione ambientale rimane il fulcro della protesta. L’abbattimento degli alberi di significativo fusto, percepito come un atto irrispettoso verso il patrimonio verde della città, ha sollevato domande scomode per la maggioranza. “Dove sono gli ecologisti?” – hanno chiesto a gran voce i manifestanti, accusando l’amministrazione di incoerenza e di aver sacrificato l’ambiente sull’altare del progresso urbano.
Il progetto del nuovo tram su mono rotaia, sebbene presentato come un’opera strategica per la mobilità sostenibile di Padova, sta mostrando le sue crepe più profonde proprio all’interno della coalizione che lo sostiene. Le voci critiche, ora più che mai, arrivano da coloro che hanno contribuito a dare fiducia a questa amministrazione.
La vicenda pone interrogativi rilevanti sul rapporto tra politica e cittadinanza, sulla coerenza delle scelte amministrative e su come le promesse elettorali si confrontino con la realtà dei fatti. Con una maggioranza in evidente difficoltà a gestire non solo l’opposizione ma anche il dissenso interno, il futuro politico della città si fa sempre più incerto.
Il Consiglio comunale riprenderà nei prossimi giorni, ma il solco scavato tra amministrazione e cittadini sembra destinato ad allargarsi, mentre Padova si interroga sul prezzo da pagare per il suo sviluppo urbano.
Eppure l’abbattimento di centinaia e centinaia di alberi è noto da tempo: perché solo oggi e ignorando gli allarmi e denunce anche a mezzo stampa del Comitato No Rotaie prima e dell’Associazione No Rotaie poi non sono state ascoltate a suo tempo? Oggi potrebbe essere tardi manifestare, i cittadini che oggi hanno interrotto il Consiglio Comunale perché erano silenti prima e urlano in ritardo oggi?
Padova è sempre stato un laboratorio politico in cui la noia non è mai mancata.
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