Sono 22 i componenti della squadra di appartenenti all’area antagonista padovana autori dell’aggressione di ieri mattina a Prato della Valle nei confronti del presidio statico preavvisato da 6 attivisti del movimento CasaPound.
Bloccati dal dispositivo di ordine pubblico predisposto per l’occasione oltre che dalle altre pattuglie della DIGOS, delle Volanti e della Squadra Mobile, i 22 attivisti del centro sociale sono stati condotti in Questura per gli approfondimenti in ordine alle loro condotte.
Infatti, oltre ad un’aggressione fatta con pugni, gli antagonisti hanno divelto le gambe del banchetto utilizzate come bastoni per colpire i 6 militanti di CasaPound come documentato dalle immagini.
Tre degli aggrediti sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale civile di Padova.
Le più gravi sono le condizioni di un 32enne padovano al quale è stata prodotta la “frattura del pavimento dell’orbita oculare” con conseguente ricovero in ospedale per successivo intervento chirurgico.
“Non bastano le dichiarazioni di circostanza, serve un rifiuto netto di ogni forma di intimidazione politica. La libertà di espressione – interviene il vicentino On. Silvio Giovine di Fratelli d’Italia – non è a senso unico, e chi crede davvero nella democrazia deve difenderla sempre, anche quando non condivide le idee in discussione. La mia più totale solidarietà ai ragazzi e alle ragazze di Casapound. Un grazie alle forze dell’ordini per il tempestivo intervento.”
“Quanto accaduto ieri in Prato della Valle è gravissimo. Un gruppo di estremisti ha attaccato un banchetto informativo di CasaPound, colpendo i militanti e rovesciando lo stand. Tre persone ferite, una rischia di perdere un occhio. Che si condividano o meno le idee di un movimento, – dichiara Davide Meneghini, Consigliere del Comune di Padova – la violenza non può mai essere accettata né giustificata. La democrazia si basa sul confronto, non sulle aggressioni fisiche. Esprimo la mia ferma condanna verso questi atti inaccettabili e la mia solidarietà a chi è stato colpito. Chiedo che le autorità facciano piena luce su quanto accaduto e garantiscano che Padova resti una città dove il dibattito politico si svolge nelle regole e nel rispetto reciproco. La violenza è il nemico della libertà.”
La DIGOS ha proceduto a contestualizzare i momenti dell’aggressione individualizzando le condotte dei 22 antagonisti, accertamento all’esito dei quali una ragazza e due giovani sono stati arrestati, con le condotte violente che sono state documentate dai video girati dalla Polizia: la prima per violenza privata aggravata, lesioni aggravate; il secondo per violenza privata aggravata e resistenza a pubblico ufficiale; il terzo per violenza privata aggravata e lesioni gravi. Nei confronti di tutti e tre è stata successivamente disposta l’immediata liberazione.
I restanti 19 antagonisti sono stati indagati in stato di libertà per concorso in violenza privata aggravata, lesioni aggravate e per uno di loro anche la contestazione della rapina aggravata di un vessillo di CasaPound rinvenuto nella disponibilità dello stesso durante i controlli in questura.
In ordine ai fatti accaduti e alle violente condotte accertate, il Questore della provincia di Padova Marco Odorisio ha attivato la Divisione Polizia Anticrimine e ha disposto l’adozione di misure personali di prevenzione, emettendo 12 fogli di via obbligatori da Padova per anni 4 a carico di antagonisti provenienti dalle province di Brescia, Vicenza, Venezia, Gorizia e comuni della provincia euganea e 11 avvisi orali nei confronti dei restanti appartenenti ai centri sociali.