A Padova la caserma Prandina, a pochi metri dal centro cittadino con i suoi negozi ed uffici, continua ad essere un luogo di raccolta di profughi in tendoni azzurri, climatizzati affinchè l’accoglienza sia ritenuta umana a causa delle alte temperature estive.
Nel primo pomeriggio odierno c’è stato movimento in entrata ed uscita di migranti: poco dopo le ore 16:00, un pulmino con a bordo circa 8 profughi è rientrato nella caserma Prandina: probabilmente dopo una uscita all’esterno del limite militare per eventuali visite mediche o altri motivi non noti.
Un presidio di cittadini padovani è costantemente presente per monitorare eventuali arrivi o partenze o fughe inaspettate che potrebbero portare i profughi a vagare per la città senza una meta o alla ricerca della stazione ferroviaria per raggiungere destinazioni oltre frontiera.
Oggi erano presenti autorità cittadine: il sindaco Massimo Bitonci, l’Assessore comunale Matteo Cavatton e il consigliere comunale Vanda Pellizzari; era presente anche Massimo Pellizzari, presidente della ACC Padova – Associazione Commercianti del Centro.
Il sindaco Massimo Bitonci ieri aveva dichiarato “Ispezione dell’Ulss, se non c’è igiene chiudo tutto”. Oggi il sopralluogo per valutare lo stato igienico-sanitario della tendopoli allestita all’interno della caserma ha riportato esito positivo, esito quasi scontato per Bitonci che poco dopo, in una intervista rilasciata ad una emittente locale padovana (iReporter, TV7), si domanda, nonostante tende e bagni chimici, “… quale è la condizione per mettere delle persone dentro una caserma dismessa […] in una zona che era la patria dei ratti, dei topi in precedenza…”, “…ex caserma Prandina che doveva diventare il parcheggio turistico della città, e invece è diventato un ricettacolo per mettere una tendopoli di clandestini”. Senza mezzi termini il sindaco Bitonci rende nota la sua perplessità sulla sicurezza dei cittadini più anziani e donne sole: ieri i profughi hanno scavalcato la recinzione della caserma e sono stati trovati all’interno dei giardini confinanti per poi passeggiare tra le vie centrali di Padova.
Poche ore fa un altro pullman di profughi ha varcato il cancello della caserma Prandina, sorvegliato da agenti della Polizia di Stato.
La presenza di profughi nella tendopoli padovana è quindi in aumento: cittadini e commercianti temono per la sicurezza e l’eventuale calo delle vendite commerciali che già risentono aspramente della crisi economica.