A dieci mesi dall’inizio del progetto BlueCrab, l’Alto Adriatico ospita nuove strategie per contrastare l’invasione del granchio blu, che sta minacciando la biodiversità e l’economia del settore ittico. Alla Fiera dell’Alto Adriatico di Caorle, è stato presentato l’innovativo progetto transfrontaliero Interreg Italia-Slovenia, cofinanziato dall’Unione Europea, che si integra con il Piano straordinario nazionale recentemente annunciato dal Commissario Straordinario, Enrico Caterino.
Lanciato nell’aprile 2024 e in corso fino al 2026, il progetto BlueCrab mira a proteggere le aree costiere dell’Alto Adriatico attraverso sistemi di monitoraggio, sorveglianza e gestione sostenibili. Con un budget di oltre 1 milione di euro, il progetto coinvolge numerosi partner, tra cui la Regione Veneto, Confcooperative Unione Regionale del Veneto, l’Università di Trieste, il Comune di Capodistria e l’Istituto Nazionale di Biologia, Nacionalni inštitut za biologijo, Zavod za ihtiološke in ekološke raziskave, Mestna občina Koper, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Veneto agricoltura, Obcina Ankaran e l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Veneto (ARPAV) ed altri enti e associazioni.
L’occasione di Caorle diventa un momento importante e di confronto sulle azioni che si sono svolte e quelle da svolgere entro il 2026 che vanno ad integrarsi dunque con il Piano straordinario del Commissario Caterino, in particolare per le aree costiere dell’Alto Adriatico, le più colpite dall’invasione del Granchio blu, soprattutto dal punto di vista economico con ripercussioni sul settore della pesca e sulle comunità locali.
Ne ha parlato questa mattina Paolo Tiozzo, vicepresidente di Fedagripesca, già Presidente di Confcooperative Veneto che, proprio qualche giorno fa ha presentato una proposta per salvare le vongole nostrane: acquistare in grandissima quantità vongole portoghesi, da trasferire nel Delta del Po per ripopolarlo, anticipando prima una bonificazione delle acque dal granchio, per poi recintare le aree di produzione e solo infine introdurre le nuove vongole.
“Quando a luglio del 2023 abbiamo capito la portata del fenomeno granchio blu – queste le parole di Paolo Tiozzo Presidente di Confcooperative Veneto capofila del progetto Blue Crab- subito abbiamo deciso di cogliere le opportunità del Progetto Interreg, perché ci avrebbe aiutato a capire le dinamiche e l’evoluzione biologica del granchio blu e in questo modo anche tentare di arginare un problema che tocca 3000 famiglie, 1500 solo in Veneto, associate a Confcooperative Veneto. Stiamo quindi monitorando le lagune che vanno da Venezia a Marano lagunare fino allo Slovenia e portando i granchi blu che vengono pescati all’università di Trieste e ai partner sloveni che stanno studiando il fenomeno. L’obiettivo è appunto quello di capire dove trovano ambienti familiari e riproduttivi migliori queste specie infestanti, soprattutto nel periodo estivo e come possiamo dunque riportare la biodiversità dell’Alto Adriatico all’equilibrio precedente l’arrivo del granchio blu.”
La spiegazione tecnica degli interventi iniziati e in essere per BlueCrab è arrivata invece dalla professoressa Chiara Manfrin dell’Università di Trieste del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi. “Ogni mese ci arrivano campioni di granchio blu da 5 aree lagunari diverse, ogni zona è suddivisa in 3 stazioni a seconda dei gradienti di salinità. I primi dati ci parlano di una migrazione dei granchi blu verso il mare aperto con l’innalzamento delle temperature e di una dimensione minima del carapace femmina in maturità sessuale di 13 cm di larghezza. Stiamo anche raccogliendo i contenuti stomacali, attraverso il dna del digerito per capire quali sono le loro prede preferite e quindi quali sono le specie più da tutelare. Abbiamo anche scoperto che il granchio è capace di addentrarsi anche nelle acque dolci, verso foci e fiumi, ad oltre 20 km dalla costa, che significa per capirsi anche nel Tagliamento e nell’Isonzo”
A chiudere il saluto del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, da sempre vicino alle esigenze delle numerose famiglie che lavorano e vivono con la pesca in Alto Adriatico e preoccupato della salute e dell’ecosistema dello stesso.
“La situazione è drammatica – queste le parole del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia – C’è bisogno di investimenti, il granchio blu è una specie molto aggressiva, certo la natura nel tempo troverà il suo equilibrio, ma per ora devasta l’80% delle produzioni delle vongole e delle cozze e attacca la piccola pesca in laguna. Dall’altro ricordo che siamo i primi produttori di vongole a livello nazionali, il 40% delle vongole, con 20 mila quintali. Perdere questo comparto significa mettere in ginocchio 1400 famiglie”