Editoriale di Gori Claudio
Come noto è in corso una sorta di invasione, in Europa ed in particolare modo in Italia, con sbarco sulle coste del sud e infiltrazioni clandestine nei confini del nord-est italiano. Dal 1 gennaio 2015 al 9 giugno scorso in Italia sono sbarcati circa 54 mila migranti mentre altri 48 mila in Grecia (fonte Unhcr) con porto di imbarco principale la Libia.
Questi numeri, sommati agli scorsi anni, rappresentano quindi una invasione e non una migrazione: centinaia di migliaia di persone devono essere gestite per dare loro dignità e accoglienza con un minimo standard di integrazione; spesso viene concesso quanto non dato a italiani in condizioni sotto il limite della povertà e mettendo in imbarazzo sindaci o enti locali. La gestione, previo mancato o brevissimo preavviso come lamentato da alcuni, non appare soddisfacente e spesso è al limite della sicurezza dei flussi. Appare inoltre che lo smistamento logistico sul territorio nazionale avvenga con pullman che rilasciano nelle strade cittadine i profughi, non sempre identificati, alla probabile ricerca di cibo e soldi o della stazione ferroviaria più vicina. Un atteggiamento eccessivamente ricettivo, senza regole o certezze, potrebbe condurre ad un effetto paura su larga scala; un atteggiamento di riflesso che alcuni potrebbero interpretare razzista e altri di difesa della propria persona e proprietà. Ciascuno tragga la personale conclusione.
Padova: in queste ore, sono sbarcati da pullman molte decine di profughi che devono essere allocati e assistiti, con scarse risorse e luoghi non sempre idonei a garantire igiene e sicurezza sanitaria.
Pochi amministratori locali hanno il coraggio di rispondere in modo certo e deciso, ricordando a Prefetti e autorità di competenza che non solo necessitano di preavviso sufficiente ad organizzare la difficile accoglienza, ma non possono assumere responsabilità che livelli più alti di Governo lasciano a innumerevoli casi locali.
I cittadini sempre più sono convinti che siamo giunti ad un puro stadio di accoglienza per interesse economico poiché, come ampiamente ricordato da molti media, l’interesse della gestione e riscossione è orientata ad ottenere i 35 euro giornalieri per accolto: Buzzi in una intercettazione “Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno“. Alcune cooperative gestite da Mafia Capitale con amicizie influenti nel Mondo di Mezzo hanno accolto al solo scopo di lucro come mercenari di esseri umani giunti con barconi, senza una iniziale idoneità sanitaria certa e dalla fedina penale dubbia. Si aggiungono i recenti fatti terroristici che inducono nella popolazione una fobia che percepisce in simili arrivi la strada per fare giungere, con estrema semplicità, nuovi adepti alla causa ISIS e infiltrae cellule pronte all’azione di morte.
Massimo Bitonci, sindaco di Padova, oggi pomeriggio ha mostrato tutta la sua preoccupazione apprendendo che in città, via longhin, tre pullman con circa 150 clandestini, nella notte, hanno fatto una sosta in uno spiazzo: “Ci sono in giro per la città circa 150 extracomunitari di cui non conosciamo intenzioni, fedina penale, stato di salute“; secondo la Prefettura il numero di richiedenti asilo traspostati era circa 40 e la sosta di mercoledì sera era puramente tecnica.
Il sindaco di Padova Massimo Bitonci inoltre afferma che “…da oggi pomeriggio, infatti, dopo aver peregrinato per le strade di Padova, presso l’ex caserma Prandina, staziona un pullman di clandestini, controllato a vista da agenti delle Forze dell’ordine, sottratti a ben altro genere di impegni. Mi chiedo dove trascorreranno la notte i nuovi arrivati: in pullman? Per terra? Nelle baracche fatiscenti che sono all’interno dell’area? Non esistono le condizioni igienico sanitarie perché un essere umano possa rimanere all’interno dell’ex caserma, che è, allo stato attuale, priva di servizi. Da responsabile della salute dei padovani non posso accettare una soluzione come quella indicata dalla prefettura, che ferisce il cuore di Padova. Di queste persone non conosciamo né l’identità, né lo stato di salute…”. L’ex caserma Prandina era in procinto di essere trasformata in ampio parcheggio “…che, da anni, residenti, commercianti, operatori del turismo e tutti i padovani chiedono per il centro della città…“.
La Prefettura chiarisce, nel tardo pomeriggio con un comunicato, che si tratta di nigeriani richiedenti asilo: una ventina di essi sono destinati a Padova e provenienti da Messina.
Recentemente a Padova alcuni privati hanno messo a disposizione le abitazioni private lasciando perplessa la cittadinanza, non senza interpretazioni politiche di parte.
In Veneto sono attesi circa 500 profughi: nessuna provincia sarà esente; a Treviso sono smistati e ospitati addirittura in stazione nell’ex libreria Mondadori.
A Padova, nella cooperativa “Percorso Vita” dove è attivo Don Luca Favarin, è impegnato nella mansione di facilitatore culturale e interprete Hashi Omar Hassan, uscito di carcere dove era detenuto con l’accusa di omicidio della giornalista Ilaria Alpi ed il cameramen Miran Hrovatin (libero poiché l’accusatore ha ritrattato).
Il Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, oggi ha dichiarato, in una intervista al canale britannico Channel 4, che il peso italiano deve essere suddiviso dall’Europa: ennesimo richiamo italiano alla condivisione europea degli sbarchi nel Mediterraneo.