Andrea Zanoni, Consigliere regionale del Veneto, ha annunciato con un post su Facebook il suo passaggio dal Partito Democratico a Europa Verde. La sua scelta, come afferma lo stesso Zanoni, è dettata dalla sua convinzione di un impegno maggiore per l’ambiente e in coerenza con i suoi valori che riscontra meglio proprio nel programma politico di Europa Verde.
“Ringraziamo Andrea Zanoni per la sua scelta e per aver deciso di unirsi al progetto politico di Europa Verde. La sua adesione è un segnale forte per il Veneto e per tutto il nostro movimento. Stiamo registrando un interesse crescente in tutta Italia verso Alleanza Verdi e Sinistra, da parte di amministratori e cittadini. Oggi lanciamo da qui una sfida chiara e netta: mandare all’opposizione una destra pericolosa e ipocrita”. Così in una nota i co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli e Fiorella Zabatta, e la capogruppo alla Camera di AVS Luana Zanella.
Zanoni prosegue il suo annuncio dichiarando “Ringrazio per l’accoglienza in questa nuova famiglia il segretario nazionale di Europa Verde l’on. Angelo Bonelli, il capogruppo alla Camera l’on Luana Zanella amica e compagna di vecchie e sicuramente nuove battaglie in difesa dell’ambiente e contro la caccia, il collega consigliere Renzo Masolo con il quale in questi pochi mesi dal suo arrivo in Consiglio regionale abbiamo potuto collaborare e lavorare fianco a fianco condividendo numerose battaglie e iniziative, Enrico Bruttomesso coportavoce di Europa Verde del Veneto con il quale condivido anche la passione dell’agricoltura biologica, tutti presenti oggi in Consiglio regionale a Palazzo Ferro Fini a Venezia per annunciare questa mia scelta.
Nel mio percorso politico ho sempre avuto come valori costanti quelli della tutela dell’ambiente, della salute dei cittadini, della biodiversità, dell’aria, dell’acqua e del suolo, della difesa dei più deboli animali compresi, della legalità.
Questioni come quelle della lotta al consumo di suolo, della difesa della biodiversità e fauna selvatica, dell’aumento delle spese per il riarmo mi hanno fatto riflettere a lungo e guidato nel prendere questa importante decisione di cambiamento, sempre in piena coerenza con i miei valori.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il recentissimo voto del Parlamento italiano sul condono edilizio del ‘“’Salva Milano Sala’”’, valido su tutto il territorio nazionale, un condono gravissimo, e sottolineo gravissimo, che da il via libera, anche con effetto retroattivo, alla grande speculazione edilizia soprattutto nei centri abitati già sin troppo soffocati da cemento e asfalto.
Un condono dalla portata gravissima che premia chi ha agito nell’illegalità, la grande speculazione edilizia, i soliti affaristi, dando un calcio alla legalità e a chi, cittadini, imprese, amministrazioni comunali, operano nel rispetto della legge. Per non parlare poi dell’attacco alla qualità della vita dei cittadini già martoriati da traffico, smog, rumore.
Un condono che ha visto coalizzarsi il voto dei partiti di destra e centrodestra con quello del Partito Democratico, un rospo per me impossibile da ingoiare, soprattutto in considerazione delle mie battaglie vecchie e nuove contro il consumo di suolo, prima da attivista e volontario ambientalista, poi in Parlamento europeo e ora in Consiglio regionale.”
Nel suo annuncio dichiara di sentirsi “profondamente amareggiato anche le scelte locali di amministrazioni dove il Partito Democratico ha la maggioranza. Mi riferisco alla decisione di Padova sul centro commerciale dell’Alì, con la cementificazione di altre decine di migliaia di metri quadri di terreno, alla decisione di Verona della Marangona con la realizzazione di un polo logistico, un polo produttivo e parcheggi con ulteriore consumo di suolo in una delle aree agricole più importanti della città, ma anche alla scelta di Treviso sul quarto lotto della tangenziale che andrà a rovinare l’ultima campagna agricola del comune di Treviso.
Com’è possibile fare le giuste battaglie in Consiglio regionale contro le leggi della Lega e Fratelli d’Italia che consentono più consumo di suolo, che concedono deroghe di ogni tipo ai pochi limiti di cementificazione del suolo, che consentono la realizzazione di ulteriori capannoni, per poi utilizzare nelle nostre amministrazioni comunali queste stesse norme per cementificare ancora di più? E’ una cosa insostenibile, è mancanza di coerenza nonché motivo di confusione e delusione per gli elettori.
Questa è una mancanza di coerenza che ho sollevato ripetutamente in più occasioni, nelle diverse sedi ai vari livelli del Partito Democratico senza ottenere risposte in merito.”
Zanoni prosegue con una valutazione sull’impegno del Partito Democratico alla Camera dei Deputati in merito alla tutela fauna e contro la caccia “Ha pesato moltissimo anche l’azione politica tenuta, nelle commissioni competenti alla Camera dai deputati, del Partito Democratico quando sono stati presentati degli emendamenti utili a demolire le già insufficienti tutele della fauna selvatica, ciò per accontentare le continue richieste della lobby sulla caccia. Parlo degli stessi emendamenti presentati dalla Lega e da Fratelli d’Italia.
La stessa cosa vale per la questione del declassamento dello status di protezione del Lupo, i vertici del PD in Commissione Agricoltura e Ambiente si sono affrettati a esprimere soddisfazione per il declassamento di questa specie, importantissima per il ruolo ecologico che ha nell’ambiente in cui vive. Una specie che deve essere gestita con una serie di azioni non cruente che prevengano le predazioni, già da tempo note agli addetti ai lavori, evitando inutili uccisioni evocate dal mondo venatorio più estremista che conosciamo molto bene soprattutto qui in Veneto vicino a Lega e Fratelli d’Italia.”
Nella sua amarezza e, probabilmente, delusione dell’impegno ambientale da parte del PD, Zanoni puntualizza che “Non posso inoltre tralasciare la sparizione delle tematiche ambientali dai 5 punti programmatici lanciati recentemente dalla segreteria nazionale del PD. Tra i 5 punti manca: la tutela dell’ambiente, la tutela della biodiversità, la difesa del suolo dalla cementificazione e dall’inquinamento, la tutela dell’acqua e dell’aria che nella nostra regione sono tra le più inquinate d’Europa.
Non si può tralasciare la questione ambientale, soprattutto in Italia dove i recenti fatti dell’Emilia Romagna e quelli più o meno recenti del Veneto (Tornado della Riviera del Brenta, Siccità, Vaia, Acqua “granda” a Venezia, Grandine dai chicchi giganti, esondazioni di fiumi con allagamenti di interi quartieri) ci dicono che l’ambiente è una priorità, che la lotta ai cambiamenti climatici è strettamente collegata all’economia, al lavoro, alla qualità della vita dei cittadini ed è cruciale per i giovani e per le nuove generazioni.
Eventi come quelli di queste ore della California, dove un clima impazzito ha portato alla distruzione di piu’ di 11.000 strutture, tra cui molte case, la morte di 10 persone, danni economici superiori ai 20 miliardi di dollari, 36.000 ettari di terreno trasformati in cenere, 153.000 persone evacuate, ci dicono chiaramente quale deve essere la priorità delle agende dei vari governi a tutti i livelli. Che questi temi siano spariti dall’agenda del maggior partito di opposizione è preoccupante.”
Molti altri temi sono citati ma orienta il proseguio dell’annuncio verso le grandi opere regionali “Serve poi monitorare le grandi opere e i folli progetti in via di approvazione di nuove irrazionali cementificazioni e attacchi al nostro ambiente. Come la pista da bob a Cortina, le casse di espansione sul Piave a Ciano del Montello che eliminerebbero un sito di Rete Natura 2000, la diga del Vanoi la peggiore delle risposte ad un tema drammatico: la siccità, il Quarto lotto della tangenziale di Treviso che minaccia l’ultima campagna del comune di Treviso. Poi dobbiamo lavorare sul monitoraggio e denuncia dello scandalo della Superstrada Pedemontana Veneta, il disastro economico che ha causato che grava su sanità, trasporti pubblici, servizi dei cittadini; la nuovissima galleria di Malo già da riprendere per mano dove si è manifestata una cascata d’acqua che mette in pericolo la circolazione stradale.”