Venerdì 10 gennaio prossimo l’Italia si prepara a vivere una giornata di sciopero generale che coinvolgerà diversi settori chiave, tra cui trasporti, istruzione e sanità. L’agitazione, indetta dalle principali sigle sindacali nazionali, si propone di protestare contro le recenti misure economiche del governo e di rivendicare maggiori tutele per lavoratori e pensionati.
Alla base della mobilitazione vi è l’insoddisfazione per la Legge di Bilancio 2025, approvata a dicembre, che secondo i sindacati non risponde adeguatamente alle esigenze delle fasce più vulnerabili della popolazione.
Tra i punti critici sollevati, spiccano gli aumenti salariali insufficienti: i rappresentanti dei lavoratori lamentano un mancato adeguamento degli stipendi al tasso di inflazione, che nel 2024 ha raggiunto livelli storicamente elevati. Inoltre le organizzazioni sindacali criticano l’assenza di misure significative per garantire maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e per tutelare le future generazioni di pensionati. Non da ultimo lo sciopero denuncia tagli ai servizi pubblici: sanità e istruzione sono i settori che, secondo i sindacati, hanno subito le maggiori penalizzazioni, con riduzioni di fondi che mettono a rischio la qualità dei servizi erogati.
Lo sciopero, che durerà 24 ore, avrà un impatto significativo su diversi ambiti:
- Trasporti pubblici: saranno coinvolti treni, autobus, metropolitane e trasporto aereo. Trenitalia e Italo hanno già annunciato possibili cancellazioni e ritardi, mentre i servizi urbani potrebbero fermarsi per diverse ore, rispettando comunque le fasce di garanzia. Anche i voli nazionali e internazionali potrebbero subire variazioni.
- Istruzione: gran parte del personale scolastico, dagli insegnanti agli amministrativi, aderirà alla protesta, mettendo a rischio la regolare apertura delle scuole. Si consiglia ai genitori di verificare la disponibilità di servizi minimi presso i singoli istituti.
- Sanità: sebbene siano garantite le prestazioni urgenti, gli ospedali potrebbero subire rallentamenti per quanto riguarda visite, interventi programmati e attività ambulatoriali.
Il Governo ha espresso rammarico per la decisione dei sindacati di ricorrere allo sciopero, sostenendo che le recenti politiche economiche mirano a favorire la crescita e a tutelare le categorie più fragili. Tuttavia, ha ribadito l’apertura al dialogo e ha convocato un tavolo tecnico con le parti sociali previsto per l’11 gennaio, il giorno successivo alla mobilitazione, per discutere le istanze presentate.
La mobilitazione del 10 gennaio segue un anno caratterizzato da forti tensioni tra Governo e sindacati. Nel 2024, diversi scioperi e manifestazioni hanno sottolineato il crescente malcontento di lavoratori e cittadini, soprattutto in relazione al caro vita e alla precarietà del lavoro.
E’ consigliabile pianificare con anticipo e tenersi aggiornati sui canali ufficiali per eventuali variazioni o annullamenti.