La nuova Giulia è stata presentata ieri, 24 giugno, da Sergio Marchionne presso “La macchina del tempo – Museo storico Alfa Romeo”, arricchito musicalmente, per la speciale occasione, dalla Turandot ed alla presenza di 400 giornalisti provenienti da tutto il mondo. Una anteprima mondiale nel Museo di Arese magistralmente ristrutturato in appena 12 mesi che compie 105 anni; miglior dono di compleanno? Giulia, un concentrato di forza, aggressività e sportività invidiabile, con rifiniture e curve da top model. L’evento, non per caso, è stato denominato “An Italian Creation“.
Giulia onora con forza e rispetto chi l’ha preceduta e uscita di produzione nel 1977, dopo 15 anni di successi e vendite. Oggi, a 38 anni di sofferta attesa, Essa risorge e si presenta al pubblico potente e più accattivante, attualità di design e artigianalità sapiente e capace nel cesellare e arricchire i dettagli interni dell’abitacolo. Circa un milione di esemplari prodotti dal 1962 al 1977 in versione coupé, spider, cabriolet e familiare: successo destinato a rivivere in futuro, cavalcando anche mercati internazionali.
La nuova Giulia riassume in sé i tre principi esclusivi del marchio Alfa Romeo, ciascuno dei quali è destinatario di un piano al Museo: Timeline (continuità industriale), Bellezza (fusione del designe e stile) e Velocità (sodalizio tra leggerezza e tecnologia). L’essenza dei tre principi che spesso il mondo invidia.
Frutto della scuola italiana automobilistica che trova origine nel 1906 dalla Società Italiana Automobili Darraq con sede a Napoli e successivamente a Milano dove il 24 giugno 1910 è ufficialmente registrata la Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, A.L.F.A.; la denominazione Alfa Romeo nasce nel 1918 con l’acquisizione del controllo per mano di Nicola Romeo.
Giulia fa sognare da subito ed inaugurerà la nuova coraggiosa avventura Alfa Romeo: obiettivo 400.000 unità entro il 2018. Concorrente di prestigiosi marchi tedeschi, è una berlina lunga tra i 4,65 e 4,70 mt., gamma Top “Quadrifoglio Verde” con un V6 di origine Ferrari/Maserati e componenti in carbonio e circa 510 cv, mentre altre motorizzazioni potrebbero essere 2.0 turbobenzina (180, 250 0 350 cv), 2.2 Multijet II fino a 200 cv, V6 2.9 turbo benzina; previsto in futuro un turbodiesel V6 340 cv VM. La circolazione di modelli definitivi, in fase di collaudo, è prevista per luglio 2015 e la commercializzazione è prevista per il prossimo anno, in primavera.
La vettura presentata appare il modello QV (Quadrifoglio Verde), versione più potente della Giulia; i lineamenti sono un guizzo di gioia visiva, fiancate lisce con maniglie tutte esterne in linea e quasi parallele alle gonnelline a piè di sportello; ritocchi e elementi essenziali che richiamano modelli prodotti in precedenza ed in linea con l’Alfa Style; inconfondibili i cerchioni a forma di quadrifoglio che hanno marchiato sportivamente le Alfa anche del passato, con rinnovo di carattere e razza puro sangue; corpo posteriore mozzato e linee anteriori che lasciano intendere una sintesi e somiglianza presenti anche in dettagli Maserati. Perfetta distribuzione 50/50 del peso tra i due assi della QV, per consentire il massimo equilibrio potenza/controllo e unico esemplare al mondo ad essere dotato del Active Aero Splitter, spoiler mobile in fibra di carbonio (integrato nel paraurti anteriore) che abbassandosi automaticamente consente l’aumento delle prestazioni e aderenza a velocità sostenuta.
Sergio Marchionne rende noto con decisione e orgoglio che l’urlo sportivo italiano era da troppo tempo tenuto sottovoce: “Un senso di incompiutezza che gridava vendetta. Dare voce alla vera Alfa Romeo era un dovere, anche morale».
Giulia riunisce non solo alfisti di vecchie e nuove generazioni, ma il suo esordio sarà certamente capace di dare ossigeno alla crisi occupazionale nazionale: Marchionne afferma in un intervento conclusivo che “rientreranno tutti dalla cassa integrazione prima del 2018”.
Esordio prorompente quanto promettente.