«La Giunta dice sì ad uno stanziamento di 100.000 euro per supportare progetti di ascolto, supporto e counseling psicologico dedicato alle giovani generazioni, promossi dalla collaborazione tra l’Ordine degli Psicologi e le organizzazioni del terzo settore. Saranno supportati progetti da attivare in particolare nei luoghi di aggregazione dei giovani, un modo per andare verso di loro e raccoglierne i bisogni», dichiarano le consigliere regionali Elena Ostanel (movimento civico Il Veneto che Vogliamo) e Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle) dopo l’approvazione dell’emendamento.
Continua Ostanel: «Ho proposto un emendamento pensando proprio alle progettualità che ho avuto modo di conoscere nel Comune di Padova ma anche nei piccoli Comuni della Provincia dove alcune organizzazioni del terzo settore e gli psicologi stanno sperimentando modi nuovi di raggiungere con un primo soccorso psicologico le persone, in particolare i più giovani, che non hanno la possibilità di pagare un supporto psicologico o counseling o che vogliono entrare in contatto con alcuni specialisti. Abbiamo visto in questi anni come la salute mentale in particolare dei più giovani sia chiave e quindi noi abbiamo fatto la nostra parte».
Aggiunge Baldin: «Nel corso della discussione di bilancio, ho più volte segnalato attraverso appositi emendamenti il problema del disagio adolescenziale, che si rappresenta con il dramma dei suicidi, delle violenze di genere, di fenomeni omofobici, del bullismo e delle baby gang specie contro le persone più fragili. È necessario prenderne atto e agire di conseguenza, istituendo opportuni sportelli nel territorio, nelle scuole e nelle università, nonché rafforzando i consultori giovanili. In particolare, dopo l’isolamento della pandemia (secondo un’indagine dell’Unione degli Universitari) ben nove studenti su dieci hanno manifestato forme di disagio».
Concludono le consigliere: «La salute mentale è sotto attacco, la Regione Veneto è una delle ultime per finanziamento con solo il 2% del proprio bilancio, sotto la media nazionale del 5%. Con questo progetto sperimentale, che potrà essere rifinanziato con più fondi nelle prossime annualità, pensiamo di far accedere al supporto persone che non sarebbero state prese in carico, coinvolgendo direttamente le figure professionali che si occupano di benessere psicologico, perché solo così riusciremo a invertire la rotta nei confronti di un disagio sempre più crescente».