Con il Report sulla Marineria di Chioggia, riprende la pubblicazione periodica degli articoli che l’Osservatorio Socio-Economico della Pesca e dell’Acquacoltura di Veneto Agricoltura dedica alle marinerie dell’Alto Adriatico, nei quali si analizzano le principali statistiche e gli andamenti che caratterizzano la filiera ittica.
La flotta marittima chioggiotta, con i suoi 222 pescherecci, resta una delle più grandi ed attrezzate dell’intero Alto Adriatico e da sola rappresenta oltre un terzo dell’intera flottiglia del Veneto: rispetto all’anno precedente presenta un aumento di barche del +2,8%, si arriva al +5,2% nel confronto decennale.
Sono 434 le imprese nel settore della produzione ittica primaria registrate nel 2023, con quelle della pesca marittima (295 unità) che perdono il -17,1% rispetto al 2014, mentre quelle della acquacoltura (139 unità) nello stesso periodo accrescono la loro consistenza del +47,9%. Considerando tutte le imprese facenti parte della filiera ittica clodiense, comprese quelle che lavorano il pesce e lo commercializzano, si arriva a 603 unità, valore che determina un calo decennale di aziende del -1,0%.
Il prodotto ittico locale che ogni giorno viene sbarcato nel mercato ittico di Chioggia, con le 6.319 tonnellate rilevate nel 2023, rappresenta l’83% circa dei quantitativi complessivi transitati e mostra un -8,0% rispetto al 2022, al contrario col fatturato di 24,1 milioni di euro si registra un incremento annuo del 10% netto. I transiti mercatali totali, comprensivi anche delle quote di prodotti di provenienza nazionale ed estera, sono pari a 7.574 tonnellate (-40,8% rispetto al 2014), che si riflette nell’incasso di circa 33,6 milioni di euro e nel calo del -13% netto nella decade.
Per quanto riguarda i prezzi medi alla produzione, nel confronto decennale si registrano molti rialzi delle quotazioni delle principali specie ittiche, in particolare per sardine (+40,9%), cefali (+57,4%), orate (+57,7%) e dei moscardini (+92,9%).
Anche le attività di pesca e allevamento dei molluschi bivalvi sono un fiore all’occhiello della economia ittica chioggiotta: la pesca delle vongole di mare e fasolari, gestita dal locale Consorzio Co.Ge.Vo., vede impegnate nel Compartimento Marittimo 77 turbosoffianti, che tra Chioggia e il Polesine hanno pescato complessivamente 1.845 tonnellate di molluschi bivalve e bibi, facendo registrare un rialzo della produzione del +43,7% rispetto al 2022, in gran parte dovuto ai lupini che, rispetto alla fallimentare annata precedente, fanno segnare un buon +62,4% (1.484 t). Nonostante l’annata 2023 sia stata di buona ripresa dopo il già non facile periodo 2017-2020, attualmente il comparto della vongola di mare sta vivendo una situazione di estrema crisi per cui diverse concause, anche frutto del cambiamento climatico, stanno di fatto azzerando la produzione dei lupini e mettendo alle strette le imprese.
Di un certo interesse per l’area chioggiotta c’è anche l’attività di venericoltura effettuata in acque lagunari con la vongola filippina, alla quale fa eco il residuale allevamento di mitili fatto in Laguna di Chioggia, visto che il grosso degli impianti di mitilicoltura ormai si è spostato in mare aperto a largo di Pellestrina con gli innovativi impianti longline.