Con il Quartetto di Venezia e Massimo Mercelli, uno dei flautisti italiani più celebri, il penultimo concerto della stagione 2024 all’Auditorium “Lo Squero” di Venezia della Fondazione Cini sull’Isola di San Giorgio Maggiore, in programma sabato 30 novembre alle ore 16.30 intreccia epoche, stili e atmosfere in un dialogo denso di fascino e significato tra Germania, Polonia e Francia. Protagonisti saranno il rigore del Quartetto n. 4 di Paul Hindemith, le visioni evocative del Quartetto per flauto e trio d’archi e del Prelude per flauto solo di Krzysztof Penderecki, e le sonorità incantate del Quartetto in sol minore op. 10 di Claude Debussy. Un’occasione unica per cogliere le risonanze di tre grandi compositori, tra connessioni e contrasti che definiscono il linguaggio musicale europeo in una cornice di rara raffinatezza.
Il Quartetto di Venezia è un ensemble conosciuto in tutto il mondo per la raffinatezza delle sue esecuzioni ed è considerato da critici ed esperti uno dei migliori del nostro Paese. Il Quartetto è composto da musicisti veneziani, Andrea Vio e Alberto Battiston al violino, Mario Paladin alla viola e Angelo Zanin al violoncello, che per l’occasione si arricchiranno della presenza del flauto di Massimo Mercelli. Solista di alto profilo internazionale, Mercelli è il flautista al mondo che vanta le più importanti dediche e collaborazioni con i maggiori compositori: hanno scritto per lui o ha eseguito le prime assolute di personalità del calibro di Penderecki, Gubaidulina, Glass, Nyman, Bacalov, Galliano, Morricone, Galliano, Sollima, Piovani e Gabriel Prokofiev
Ad aprire il concerto sarà il Quartetto n. 4 di Paul Hindemith, figura di spicco del panorama novecentesco, noto per la capacità di combinare rigore formale e sperimentazione, radici classiche e nuovi linguaggi. Questo quartetto, concepito nel pieno fervore creativo del compositore e presentato per la prima volta nel 1922, testimonia la sua adesione alla Nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit) e un ideale compositivo fondato su strutture armoniche e ritmiche solide, ma non prive di audacia. Hindemith è qui protagonista di una partitura che intreccia giochi contrappuntistici e fraseggi complessi, dispiegandosi in un equilibrio di forza e grazia.
Il fulcro del programma è rappresentato dal flauto di Massimo Mercelli, che guiderà il pubblico attraverso due opere di Krzysztof Penderecki, composte appositamente per lui: il Quartetto per flauto e trio d’archi, originariamente concepito per clarinetto e successivamente adattato per il flauto, e il Prelude per flauto solo. In particolare, il quartetto di Penderecki è un’opera chiave che unisce eleganza classica e una vena profondamente lirica. È strutturato in quattro movimenti dai titoli evocativi – Notturno, Scherzo, Serenata e Abschied (Addio) – e richiama l’atmosfera dei salotti viennesi e il fascino senza tempo della musica romantica. Penderecki ne ha paragonato il bellissimo e malinconico movimento finale alla fine di una cena fra quattro amici: hanno conversato a lungo durante il pasto, si conoscono molto bene e ora non hanno più bisogno di altre parole per capirsi.
Chiude il concerto il Quartetto in sol minore op. 10 di Claude Debussy, una delle composizioni più innovative nella musica da camera francese di fine Ottocento. L’unico quartetto scritto dal compositore, nonché il suo primo lavoro significativo, fu composto quando Debussy aveva appena trent’anni. In quest’opera si percepisce già la sua insofferenza verso le tradizioni musicali, con uno sviluppo tematico anticonvenzionale ricco di spunti esotici. Grazie a queste caratteristiche, Debussy riesce a far emergere l’originalità e la libertà delle proprie idee, anticipando le innovazioni che segneranno la musica moderna del Novecento.
La Stagione dei Concerti 2024 è sostenuta dal Ministero della Cultura, dalla Regione Veneto e da Bellussi Spumanti, CentroMarca Banca, Massignani & C., Zanta pianoforti.
Profili
Quartetto di Venezia
Rigore analitico e passione sono i caratteri distintivi dell’ensemble veneziano, qualità ereditate da due scuole fondamentali dell’interpretazione quartettistica: quella del “Quartetto Italiano” sotto la guida del M° Piero Farulli e la scuola mitteleuropea del “Quartetto Vegh”, tramite i numerosi incontri avuti con Sandor Vegh e Paul Szabo.
Il “Quartetto di Venezia” ha suonato in alcuni tra i maggiori Festivals Internazionali in Italia e nel mondo tra cui la National Gallery a Washington, Palazzo delle Nazioni Unite a New York, Sala Unesco a Parigi, IUC e Accademia Filarmonica Romana a Roma, Serate Musicali – Società del Quartetto – Società dei Concerti di Milano, Kissinger Sommer, Ossiach/Villach, Klangbogen Vienna, Palau de la Musica Barcellona, Tivoli Copenhagen, Societè Philarmonique a Bruxelles, Konzerthaus Berlin, Gasteig Monaco, Beethovenfest Bonn, Laeiszhalle Hamburg, Mosca – Sala Filarmonica, Buenos Aires – Teatro Colon e Teatro Coliseum, San Paolo, Montevideo. Di particolare rilievo la collaborazione con Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano. Ha avuto l’onore di suonare per Sua Santità Papa Giovanni Paolo II e per il Presidente della Repubblica Italiana.
È stato “Quartetto in residenza” alla Scuola Normale Superiore di Pisa.
Il repertorio del “Quartetto di Venezia” è estremamente ricco ed include, oltre al repertorio più noto, opere raramente eseguite come i quartetti di G.F.Malipiero (“Premio della Critica Italiana” quale migliore incisione cameristica). La vasta produzione discografica include registrazioni per la Decca, Naxos, Dynamic, Fonit Cetra, Unicef, Navona, Koch. Ultime produzioni sono l’uscita dell’integrale dei sei quartetti di Luigi Cherubini, registrati per la DECCA in tre cd e per la NAXOS con musiche di Casella e Turchi.
Massimo Mercelli
È il flautista al mondo che vanta le più importanti dediche e collaborazioni con i maggiori compositori: hanno scritto per lui o ha eseguito le prime assolute di personalità del calibro di Penderecki, Gubaidulina, Glass, Nyman, Bacalov, Galliano, Morricone, Galliano, Sollima, Piovani e Gabriel Prokofiev.
Autodidatta e poi allievo dei celebri flautisti Maxence Larrieu ed André Jaunet, a diciannove anni diviene primo flauto al Teatro La Fenice di Venezia, vince il “Premio Francesco Cilea”, il “Concorso Internazionale Giornate Musicali” e due edizioni del “Concorso Internazionale di Stresa”. Massimo suona regolarmente nelle maggiori sedi concertistiche del mondo. Tra le tappe più significative della sua carriera ricordiamo la prima esecuzione “Façades” di Philip Glass col compositore al pianoforte, la prima assoluta della cantata di Ennio Morricone “Vuoto d’anima piena” diretta dal compositore stesso, e alla Filarmonica di Varsavia al festival dedicato ai 75 anni di Krzysztof Penderecki; poi in Cina con Luis Bacalov all’Expo di Shanghai e la prima esecuzione mondiale del concerto n. 1 per flauto ed orchestra di Michael Nyman a lui dedicato. Il concerto alla Čajkovskij Hall di Mosca sotto la direzione di Yuri Bashmet eseguendo “Contrafactus” di Giovanni Sollima, anche esso a lui dedicato e quello al MusikVerein di Vienna e la prima mondiale del nuovo concerto a lui dedicato da Sofia Gubaidulina e la partecipazione al concerto di apertura del Festival per gli 80 anni di Krysztof Penderecki alla Filarmonica di Varsavia e al concerto dedicato all’Italia a Sochi durante le Olimpiadi.
Ha recentemente eseguito in prima esecuzione Jade, concerto a lui dedicato da Richard Galliano al Festival di Izmir con la presenza sul palco del compositore. Nel novembre 2018 è stato l’unico italiano invitato a partecipare al Festival per gli 85 anni di Krysztof Penderecki alla Filarmonica di Varsavia.Nel 2019, per il suo compleanno, ha eseguito al Teatro alla Scala di Milano il Concerto n.2 di Michael Nyman, a lui dedicato e nel 2020, sempre al Teatro alla Scala, il Notturno Passacaglia di Ennio Morricone, anche esso a lui dedicato; nel 2021, al teatro degli Arcimboldi di Milano si è esibito a fianco di John Malkovich. Nel 2022 sarà solista nel “Dante concerto” scritto per lui da Babriel Prokofiev e nel 2023, con I Solisti Veneti nella prima esecuzione di 3 concerti per flauto e orchestra a lui dedicati composti dal premio oscar Nicola Piovani.