Nell’ambito dei dispositivi predisposti per le attività di prevenzione, vigilanza e controllo del territorio gli Agenti delle Volanti della Questura hanno svolto due distinte operazioni di polizia, che hanno consentito rispettivamente di rintracciare ed arrestare una donna moldava condannata per sfruttamento prostituzione minorile e bloccare un cittadino marocchino irregolare trovato in possesso di coltelli e collocato nel CPR di Macomer (NU).
Infatti, nella mattinata di lunedì 18 novembre, una pattuglia dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico pattugliando il centro cittadino, notava in via San Fermo, nei pressi di un negozio, due persone che, con fare sospetto, si aggiravano davanti alle vetrine dell’attività commerciale.
Gli agenti decidevano di sottoporre a controllo i due i quali, a specifica richiesta, riferivano agli operatori di trovarsi lì in attesa di un’altra persona che stava effettuando degli acquisti all’interno.
Effettivamente pochi istanti dopo, dal negozio usciva una donna la quale, alla vista della Volante, tentava rapidamente di allontanarsi ma veniva subito raggiunta dagli agenti.
Accompagnata in Questura per procedere alla sua identificazione, a seguito degli accertamenti effettuati, la donna veniva identificata per una 36enne moldava, residente in provincia di Treviso, con a carico diversi precedenti penali e di polizia, nonché destinataria della Misura Cautelare degli Arresti Domiciliari emessa, a giugno 2024, dal Tribunale di Treviso, con la sola possibilità di assentarsi per motivi di lavoro, ma comunque all’interno della provincia di residenza.Considerata, dunque, la distanza dall’attività lavorativa e, sussistendone i presupposti, la 36enne veniva indagata in stato di libertà per il reato di evasione.
A seguito degli sviluppi investigativi effettuati in Questura, emergeva, a suo carico, anche un Ordine di Esecuzione per la Carcerazione emesso il 15 novembre scorso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Venezia, in base al quale la stessa dovrà scontare la pena di 2 anni e 9 mesi di reclusione per i reati di prostituzione minorile e sfruttamento della prostituzione in concorso con altri e, pertanto, veniva condotta presso la Casa Circondariale di Verona Montorio.
Ed ancora, nella mattinata di martedì 19 novembre, nell’ambito dell’attività di prevenzione, vigilanza e controllo del territorio effettuata dalle pattuglie della Polizia di Stato di Padova, una Volante dell’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della Questura veniva inviata, su disposizione della Centrale Operativa, in via Gattamelata, dove era stata segnalata la presenza di un uomo che infastidiva i passanti.
Nello specifico, intorno alle ore 11.30, gli agenti intervenivano nella zona segnalata, individuando in via Giustiniani il soggetto grazie alla descrizione fornita sulla linea di emergenza 113 e procedevano al controllo.
Gli operatori subito notavano che dalla tasca del giubbotto indossato si intravedeva un coltello tascabile con chiusura a serramanico ed effettivamente, su richiesta di mostrare quanto avesse in tasca, l’uomo lo consegnava agli operatori.
Si tratta di un coltello con lama di circa 8 cm ma, sul perché lo avesse in tasca, lo stesso non sapeva fornire spiegazioni, di conseguenza, vista la necessità di verificare che non detenesse ulteriori oggetti atti all’offesa o armi, si approfondiva il controllo che permetteva agli operatori della Volante di rinvenire, oltre al suddetto coltello a serramanico, un coltello tipo multifunzionale, un coltello a serramanico di 20 cm di cui 9 cm di lama seghettata, una torcia elettrica e un paio di guanti da lavoro, il tutto veniva posto sotto sequestro.
Accompagnato in Questura, a seguito degli accertamenti effettuati, il soggetto veniva identificato per un 30enne di origini marocchine, senza fissa dimora, con a carico precedenti e condanne penali per reati specifici contro il patrimonio.
Al termine degli accertamenti, lo stesso veniva indagato per il reato di possesso ingiustificato di chiave alterate o grimaldelli e veniva attivato l’Ufficio Immigrazione della Questura che ne verificava la posizione sul territorio nazionale, riscontrando la sua irregolarità.
Il 30enne, pertanto, veniva collocato, con provvedimento del Questore della provincia di Padova Marco Odorisio, presso il CPR di Macomer (Nuoro) dove veniva accompagnato da personale della Questura, nella stessa serata di martedì 19 novembre, grazie all’assegnazione di un posto nei C.P.R. sul territorio nazionale da parte della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, ai fini del suo definitivo allontanamento dal territorio nazionale.