Le elezioni regionali del 17 e 18 novembre 2024 hanno segnato una svolta significativa nel panorama politico italiano, con il centrosinistra che ha ottenuto vittorie decisive sia in Emilia-Romagna che in Umbria.
Emilia-Romagna: una conferma solida
In Emilia-Romagna, regione storicamente di sinistra, il candidato del Partito Democratico (PD), Michele De Pascale, ha conquistato la presidenza con il 56,75% dei voti, superando la candidata del centrodestra, Elena Ugolini, che si è fermata al 40,10%
De Pascale, già sindaco di Ravenna, è stato supportato da una coalizione ampia che ha incluso il Movimento 5 Stelle e altre forze progressiste.
Nonostante la vittoria, l’affluenza alle urne è stata alquanto bassa, il 46,42%, in netto calo rispetto al 67,67% registrato nelle precedenti elezioni del 2020. Un dato che alimenta interrogativi sulla partecipazione elettorale e sull’engagement dei cittadini nella vita politica regionale.
Umbria: una sorpresa inaspettata
In Umbria, regione tradizionalmente più incline al centrodestra negli ultimi anni, la candidata del centrosinistra, Stefania Proietti, ha ottenuto una vittoria quasi inaspettata per molti. Con il 51,53% dei voti, Proietti ha superato la governatrice uscente Donatella Tesei, sostenuta dal centrodestra con il risultato del 45,75%.
Proietti, sindaca di Assisi, ha guidato una coalizione che ha saputo intercettare il desiderio di cambiamento degli elettori umbri.
Anche in Umbria, l’affluenza è stata alquanto bassa, il 52,27% degli aventi diritto che si sono recati alle urne, rispetto al 64,74% del 2019. Anche in questo caso il calo indica una tendenza preoccupante di disaffezione politica tra gli elettori.
Implicazioni nazionali e prospettive future
Questi risultati rappresentano un’importante inversione di tendenza per il centrosinistra italiano, che negli ultimi anni aveva subito diverse sconfitte a livello regionale e nazionale. La leadership del PD, sotto Elly Schlein, sembra aver trovato una nuova linfa, riuscendo a costruire coalizioni efficaci e a presentare candidati capaci di attrarre un ampio spettro di elettori.
Per il governo guidato da Giorgia Meloni, queste sconfitte in due regioni chiave rappresentano un campanello d’allarme. Nonostante il controllo su 14 delle 20 regioni italiane, il centrodestra dovrà riflettere sulle strategie future e sulla capacità di mantenere il consenso a livello locale
La traccia conclusiva delle analisi ad oggi possibili è che le elezioni regionali del 2024 in Emilia-Romagna e Umbria solcano un momento cruciale per la politica italiana, evidenziando sia le potenzialità di rinascita del centrosinistra sia le sfide che attendono il centrodestra nei prossimi anni.