Il Presidente del Senato della Repubblica Ignazio La Russa si è espresso duramente contro i recenti casi di dossieraggio, definendoli “uno schifo” e sottolineando l’importanza di porre fine a questa pratica.
Intervenuto nel programma “Dritto e Rovescio” condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4, La Russa ha concordato con Giorgia Meloni sulla necessità di fermare tali azioni, soprattutto alla luce delle implicazioni personali, come la presunta raccolta di informazioni sui suoi familiari: “Sono abituato a essere sotto esame, ma non tollero che vengano coinvolti i miei figli,” ha affermato, descrivendo la tempistica delle indagini come “sospetta.”
Alla domanda su eventuali sospetti, La Russa sintetizza con un “no, qualche idea ce l’ho ma non è un sospetto”.
Durante il suo intervento, La Russa ha sottolineato la necessità di identificare chi abbia commissionato queste indagini, aggiungendo che è cruciale che il mandante venga individuato e chiamato a rispondere: “È più importante della responsabilità individuale sapere a chi non si è potuto dire di no.”
Il Presidente del Senato interviene anche sull’accusa di razzismo rivolta alla polizia italiana “Anche quell’affermazione sul razzismo dei nostri poliziotti. Ci sono forze politiche che la sottoscrivono? Io penso di sì. E allora interroghiamoci. Se nella lotta politica nazionale c’è qualcuno che per sopraffare, vincere e andare avanti rispetto all’avversario è pronto anche a infangare l’Italia o la nostra polizia dobbiamo assolutamente porci rimedio”.