Il Calcio Padova è al vertice della serie C, al giro di boa di metà campionato. Mai come quest’anno si scorge la possibilità dell’accesso diretto alla serie B e stride – dichiara Fabio Bui dei Popolari per il Veneto, già Presidente della Provincia di Padova – che un percorso sportivo possa essere penalizzato anche dalla protesta dei tifosi che disertano lo stadio cittadino, dove il sostegno del pubblico sarebbe indispensabile.
Non dubito che sulle cause della scelta ci siano alcuni non detto e credo, da tifoso, che questi vadano chiariti nelle sedi opportune – prosegue Bui – nell’interesse di una squadra che, nella seconda serie nazionale, rappresenterebbe una opportunità economica e di immagine per la nostra città.
Se da una parte l’invito ai tifosi è quello di tornare allo stadio per sostenere la squadra, e non contro qualcuno, resta aperta una questione che nel tempo diventa inspiegabile e imbarazzante: la curva sud dell’Euganeo.
Da ex amministratore conosco le ‘bucce di banana’ che insidiano le scelte degli amministratori nel realizzare le opere, ma credo anche che la chiarezza sia un valore verso la comunità; invece i continui rinvii, chiariti solo in parte, rischiano – puntualizza Bui – di manifestare il fallimento gestionale di un’amministrazione di un capoluogo di provincia e non di un comune di periferia. Come chiarire che il costo iniziale di 5,4 milioni di euro veniva da subito gravato di un fardello del 30% in più: eravamo nel novembre 2022, poi nel febbraio 2023 si apprendeva: “per il momento per la curva Nord non ci sono fondi”. E oggi ancora una promessa di conclusione dei lavori per l’inizio del campionato 2025/26. Ce lo auguriamo tutti, ma la percezione è che anche questa data possa essere incerta.
Navigando in Internet ho incrociato un servizio di un giornalista sportivo londinese che affrontava il caso del calcio Padova, ci conoscono anche oltremanica.
Non abbiamo bisogno di questa avversa pubblicità, dobbiamo dimostrare che le opere non si fanno con le parole o le carte bollate – conclude Bui dei PPV – ma aprendo e chiudendo i cantieri nei tempi della ragionevolezza nonché nel rispetto della storia cittadina e amministrativa di Padova.
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