Nel primo semestre del 2024 i prezzi del latte alla stalla hanno mostrato una sostanziale stabilità, seguita da una lieve crescita. In Veneto, i valori sono leggermente aumentati, passando da 50,25 euro/hl a gennaio a 51,50 euro/hl a giugno (IVA esclusa), con un trend positivo seppur contenuto. Nonostante questo incremento, secondo i dati dell’Osservatorio Latte dell’Ismea, la media dei primi sei mesi del 2024 risulta inferiore dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Secondo l’analisi che l’Osservatorio Economico Agroalimentare di Veneto Agricoltura realizza annualmente sui prezzi del latte pagato alla stalla dalle cooperative lattiero-casearie venete, emerge che il prezzo medio ponderato di liquidazione si è attestato a 62,7 euro/hl (incluso di IVA e premio produzione), registrando un aumento dello 0,75% rispetto all’anno precedente e proseguendo nel trend di leggera crescita dei pagamenti riconosciuti ai soci. L’aspetto più importante da evidenziare, in ogni caso, è che questo valore è superiore di circa l’11,8% rispetto al prezzo di mercato del latte alla stalla, a conferma della capacità della cooperazione veneta di remunerare più del mercato il prodotto conferito dagli allevamenti associati.
Nel fine settimana in cui si svolge Caseus Veneti 2024, manifestazione giunta ormai alla 20^ edizione, che quest’anno si tiene in concomitanza con il Festival delle DOP venete, l’analisi della filiera lattiero-casearia veneta non evidenzia cambiamenti significativi nella struttura produttiva. Infatti, il 75-80% del latte prodotto viene trasformato in prodotti caseari e oltre la metà di questa produzione è costituita da formaggi a Denominazione di Origine Protetta (DOP).
L’andamento della produzione di formaggi DOP nel Veneto rivela un quadro contrastante: nel lungo periodo, gli ultimi dieci anni, i quantitativi evidenziano solo una leggera flessione (-0,3%), rimanendo sostanzialmente invariati. Nel dettaglio si osserva una crescita in particolare nella produzione di Monte Veronese Dop (+13,2%) e Provolone Valpadana Dop (+7%), mentre dall’altro lato risultano in calo le produzioni di Montasio Dop (-14,7%) e Casatella Trevigiana Dop (-16,3%).
Nel breve periodo, invece, la produzione di formaggi a DO risulta essere in ripresa dopo le riduzioni registrate nel biennio 2021/22 post-Covid: nel 2023 i quantitativi certificati si sono riportati a circa 50.300 tonnellate, +2,2% rispetto al 2022. In crescita soprattutto la produzione di Grana Dop (+5,7%), Piave Dop (+25,4%), Casatella Dop (+11,4%) e Monte Veronese Dop (+8,3%), mentre presentano una riduzione il Montasio Dop (-11,8%), e in misura meno rilevante il Provolone Valpadana Dop (-2,8%) e l’Asiago Dop (-1,6%).
Nel complesso, si stima che nel 2023 il valore della produzione dei formaggi a Denominazione di Origine in Veneto si sia attestato a circa 435 milioni di euro, un dato in crescita di circa l’8,8% rispetto all’anno precedente.