Editoriale di Gori Claudio del 02/10/2024
Le recenti dichiarazioni dell’Assessore Andrea Ragona, che ha affermato come solo una “parte infinitesimale” dei commercianti padovani abbia richiesto una detassazione della TARI nel 2024, suscitano non poca perplessità. Non tanto per il dato numerico – che già di per sé potrebbe sollevare domande sulla partecipazione dei commercianti – quanto per un dettaglio fondamentale che sembra sfuggire all’Assessore: la richiesta di riduzione della TARI, secondo le regole, può essere presentata solo nel 2025.
Nello specifico il portale del Comune di Padova, Padovanet, riporta la seguente regolamentazione ovvero il paragrafo Agevolazione per attività commerciali/artigianali nelle strade dei tram “Sir2” e “Sir3” – Come richiedere l’agevolazione cita “Si può richiedere l’agevolazione dall’anno successivo a quello in cui sono stati fatti i lavori e entro 5 anni dal momento in cui si ha diritto all’agevolazione. Ad esempio, se i lavori sono stati eseguiti nel 2024, la richiesta può essere fatta dal 2025.Per richiedere l’agevolazione, bisogna inviare una domanda al Settore Tributi e Riscossione del Comune di Padova, usando un modulo che sarà disponibile a breve sul sito del Comune. Le richieste verranno controllate dagli uffici comunali e l’agevolazione sarà concessa come rimborso o conguaglio, rispettando le norme vigenti.” (il link che riporta al testo è qui al termine dell’editoriale).
Sarebbe utile ragionare anche sulle attività professionali, non solo commerciali e artigianali, e non solo per coloro che hanno una vetrina al piano terra poiché anche i professionisti potrebbero avere delle ripercussioni negative dovute ai cantieri del SIR2 e SIR3: avvocati, commercialisti, medici e molti altri i cui locali potrebbero essere al piano superiore ma con accesso lungo il percorso dei medesimi cantieri.
C’è qualcosa che non torna. Se la normativa prevede che i commercianti possano inoltrare la domanda per l’esenzione o la riduzione della tassa sui rifiuti nel 2025, come possono essere accusati di non aver fatto richiesta per il 2024? Quella che Ragona presenta come una “mancanza di interesse” o un disimpegno da parte della categoria commerciale della città sembra piuttosto essere un problema di tempistica e informazione. Non è possibile chiedere qualcosa che, per legge, non si può ancora richiedere.
Questa discrepanza solleva una serie di interrogativi che toccano la gestione amministrativa e la comunicazione istituzionale. È possibile che un Assessore, responsabile di una delega cruciale come quella all’Urbanistica, Mobilità e Viabilità, Ambiente, Ciclabilità non si confronti o si informi prima chiedendo al collega Assessore al Commercio e alla Fiscalità Locale? Potremmo altrimenti sospettare che Ragona non sia pienamente al corrente delle scadenze e delle modalità delle richieste fiscali. La cittadinanza e i commercianti nonchè gli artigiani potrebbero erroneamente, sebbene in buona fede istituzionale, essere indotti a loro volta in errore o ad avviare iniziative fiscali errate. Oppure, ancora peggio ma sono certo che non sia questo il caso, si potrebbe trattare di una strategia comunicativa volta a sminuire le difficoltà reali che i commercianti del centro stanno affrontando: scaricando la responsabilità su di loro?
Questa narrazione distorta rischia di mettere in ombra una questione più ampia: il rapporto sempre più problematico tra le istituzioni e il tessuto commerciale del centro storico di Padova. Molti negozi, già messi a dura prova da una lunga serie di sfide, dalle restrizioni pandemiche all’inflazione, si trovano ora a fronteggiare un ulteriore ostacolo: una classe dirigente dell’Amministrazione comunale o una parte di essa che, apparentemente tra gli assessorati, non sembra in grado di comprendere e risolvere i problemi quotidiani dei piccoli imprenditori.
Invece di offrire un supporto maggiormente concreto ai commercianti e agli artigiani – come sostanziali agevolazioni fiscali e politiche più efficaci di rilancio del centro cittadino – sembra che le istituzioni preferiscano giocare con i numeri e con dichiarazioni imprecise. La realtà è che la crisi del commercio di vicinato è palpabile, e le agevolazioni sulla TARI sono solo una piccola parte di un quadro ben più complesso che richiederebbe un intervento strategico, a lungo termine, e concertato con tutte le parti coinvolte.
Quello che servirebbe, piuttosto che sottolineare inesistenti mancanze, è un dialogo costruttivo tra amministrazione e commercianti e artigiani, per identificare le vere criticità e trovare soluzioni adeguate.
La città di Padova, con il suo patrimonio storico e culturale, merita un centro vivo e attivo, ma ciò non sarà possibile se le istituzioni continueranno a ignorare le esigenze reali del commercio locale e ignorare che la destinazione d’uso del centro città è sempre più orientata verso l’uso di alcolici per apericena anziché una più esatta qualità dell’offerta a cittadini e turisti. La TARI è solo un tassello: dietro a essa c’è un mondo di problematiche che non possono essere liquidate con superficialità e parziale o totale disinformazione.
L’Assessore Ragona, in qualità di rappresentante istituzionale, ha il dovere di fornire informazioni più corrette e di impegnarsi a costruire o a contribuire, con i suoi colleghi ed il sindaco, una politica fiscale che sia realmente di supporto per i commercianti con il supporto dei colleghi con deleghe e Assessorati di altrettanta o esatta competenza.
Padova non ha bisogno di accuse infondate o di polemiche inutili, ma di azioni concrete, basate su una conoscenza precisa dei fatti e delle normative. Questo è ciò che i cittadini e i commercianti e artigiani si aspettano e meritano.
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Link del Canone unico patrimoniale per l’occupazione di suolo pubblico e/o per l’esposizione pubblicitaria (Padovanet):
https://www.padovanet.it/informazione/canone-unico-patrimoniale#:~:text=Come%20richiedere%20l’agevolazione,pu%C3%B2%20essere%20fatta%20dal%202025.