Nell’ambito dell’attività di vigilanza, prevenzione e controllo del territorio svolta dalle pattuglie della Polizia di Stato di Padova, il Questore della Provincia di Padova Marco Odorisio ha disposto l’adozione di 28 Fogli di Via obbligatorio nei confronti di altrettanti giovani che lo scorso 15 settembre avevano partecipato ad un raduno automobilistico clandestino, nella zona industriale di questo capoluogo.
Infatti, nel primo pomeriggio di domenica 15 settembre le Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura venivano inviate in via Svezia dove, sulla base delle segnalazioni effettuate al numero di emergenza 113 dagli automobilisti in transito, si apprendeva che era in corso un raduno di alcune centinaia di persone, dedite ad effettuare gare di velocità non autorizzate con veicoli a motore, mettendo a repentaglio la propria incolumità e quella degli utenti della strada.
Le Volanti giunte sul posto, non appena imboccata via Svezia (strada chiusa), constatavano la presenza di un assembramento di almeno 350/400 motociclisti che, mediante passaparola in rete e sui social, avevano deciso di radunarsi in loco per commemorare la recente scomparsa di un noto pilota motociclistico e youtuber.
All’arrivo di ulteriori equipaggi della Questura, una cinquantina di motociclisti creavano un fronte raggruppandosi con i loro mezzi, formando una vera e propria schiera, iniziando a far rombare i motori e suonare i clacson, con l’evidente intento di sbarrare la strada agli operatori di Polizia ed impedire nel contempo di procedere all’adempimento degli accertamenti dovuti.
Non appena i poliziotti tentavano di avvicinarsi, i motociclisti, pur rimanendo fermi sul posto, davano forti accelerate di gas al motore con l’evidente finalità di sfidare gli agenti per poi repentinamente partire tutti insieme in direzione delle autovetture di servizio arrivando addirittura, come in una sorta di carica, a sfiorare il personale intervenuto per poi proseguire la corsa nel senso opposto.
Nella circostanza gli agenti avevano modo comunque di accertare come la maggior parte dei mezzi convenuti al raduno clandestino, fossero condotti da persone indossanti il casco ed avevano appositamente rimosso la targa o, comunque, la occultavano coprendole con le mani dei passeggeri o con altri oggetti al fine di non farsi identificare.
L’intervento degli agenti delle Volanti sortiva comunque l’effetto di far disperdere la maggioranza delle persone che si allontanava rapidamente con i mezzi a propria disposizione, mentre altri partecipanti al raduno, rimasti nel frattempo sul posto, all’incirca una quarantina, tra cui anche alcuni minori, venivano identificati.
Nel corso delle predette operazioni uno dei presenti, successivamente generalizzato in un 53enne residente nella zona dei Colli Euganei, inveiva contro i poliziotti che stavano in quel momento operando, rivolgendo loro espressioni offensive, di dileggio e discriminatorie. L’uomo, nel pronunciare le citate frasi ingiuriose, si poneva davanti ad un gruppo di circa una trentina di presenti i quali, incitati dallo stesso, riprendevano la scena coi propri cellulari e lo applaudivano, incoraggiandolo ad incalzare ulteriormente gli operatori di Polizia.
Ultimate le fasi di identificazione, gli agenti riuscivano ad allontanare definitivamente le persone rimaste e a far sciogliere il raduno clandestino con annesse gare automobilistiche e motociclistiche.
Alla luce dei fatti accertati venivano svolti ulteriori accertamenti e approfondimenti riscontrando come in occasione del raduno motoristico non preavvisato, da tutta la provincia di Padova fossero convenute in via Svezia circa 350 persone molte delle quali minorenni, dando luogo a delle gare automobilistiche, di velocità, clandestine, con lo starter che si poneva sulla linea di mezzeria della strada e che dava il via alla competizione illegale, così come riscontrato dalle immagini diffuse sui social oltre che immortalate dai sistemi delle telecamere di videosorveglianza ubicate nella zona di via Svezia.
Gli immediati riscontri consentivano anche di risalire tramite il numero di targa delle auto protagoniste della gara clandestina ai due intestatari dei mezzi, nei confronti dei quali sono stati adottati i conseguenti provvedimenti.
All’esito delle attività di accertamento, stante la gravità di quanto accaduto, situazione che oggettivamente ha messo a rischio non solo la sicurezza stradale e quindi degli utenti, ma anche la stessa incolumità di quanti, convenuti al raduno, hanno assistito alle gare automobilistiche clandestine con il rischio che potessero, in qualità di spettatori, rimanere a loro volta coinvolti in investimenti che ne avrebbero potuto causare lesioni gravi o anche conseguenze ancora più nefaste, sussistendone i presupposti normativi, il Questore della provincia di Padova Marco Odorisio ha attivato la Divisione Polizia Anticrimine della Questura disponendo l’adozione della Misura di Prevenzione Personale del Foglio di Via obbligatorio.
Analogamente, per quanto concerne il 53enne che, nel dileggiare ed oltraggiare i poliziotti aveva anche minacciato di fare uso di un fucile, gli agenti della Divisione Polizia Amministrativa di Sicurezza – Ufficio Licenze della Questura, riscontravano come l’uomo, in effetti, fosse detentore di alcune armi tra cui fucili ad uso caccia, e pertanto si effettuava un controllo ai fini amministrativi ai sensi dell’art.39 del T.U.L.P.S., procedendo al ritiro cautelativo di tutte le armi detenute e denunciate. Contestualmente il 53enne veniva sorpreso, nel corso del relativo controllo, in possesso di un silenziatore e di alcune munizioni non dichiarate, per le quali non sapeva dare giustificazioni, e pertanto segnalato per la accertata violazione di legge.