I militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Brescia e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Verolanuova, al termine di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Brescia, hanno tratto oggi in arresto un imprenditore a capo di un gruppo societario bresciano operante nel settore estrattivo, edilizio nonché dello smaltimento di rifiuti.
Secondo l’ipotesi accusatoria, che dovrà essere provata in giudizio alla luce del principio della presunzione di innocenza, l’imprenditore da oggi ai domiciliari avrebbe tentato di corrompere un tecnico affinché questi falsificasse il rilievo topografico di una cava di sabbia e ghiaia gestita da una delle società del gruppo, così da occultare le gravi difformità con cui è stato coltivato tale bacino estrattivo – accertate anche mediante il supporto del 2° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Orio al Serio – occupante una superficie di oltre 200.000 metri quadrati, che è stato sottoposto a sequestro.
Nel corso dell’odierna operazione, è stata eseguita anche una perquisizione nei confronti di un noto politico locale che avrebbe facilitato i contatti tra l’imprenditore e il tecnico nel contesto dell’episodio corruttivo.
Risulta infine coinvolto anche un manager alle dipendenze dell’imprenditore tratto in arresto, al quale viene contestato di aver offerto utilità non dovute alla consulente di un Ente Locale per indirizzare le attività amministrative di quest’ultimo in favore della società.
La responsabilità penale degli indagati sarà comunque accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.