Nicole Kidman torna sul grande schermo con BabyGirl, a Venezia dopo 20 anni, un thriller psicologico che questa mattina, oggi alle ore 11:30 presso la PalaBiennale della 81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, promette di tenere gli spettatori con il fiato sospeso. Il film, diretto dalla giovane regista olandese Halina Reijn, racconta la storia di una potente amministratrice delegata, la cui vita apparentemente perfetta comincia a sgretolarsi quando intraprende una relazione proibita con un giovane stagista.
Kidman, nel ruolo della protagonista, offre un’interpretazione intensa e complessa, mettendo in scena le sfide e le contraddizioni di una donna che, pur avendo raggiunto il successo professionale, si trova a fronteggiare i suoi demoni personali. Il film esplora temi come l’abuso di potere, la vulnerabilità e l’equilibrio precario tra ambizione e moralità.
Il giovane stagista Samuel, interpretato da un promettente Harris Dickinson, rappresenta l’elemento dirompente che mette a rischio la carriera e la vita familiare della protagonista quale donna sposata con Lacob (Antonio Banderas). La loro relazione, carica di tensione erotica e manipolazione psicologica, diventa il fulcro del film, rivelando quanto sottili possano essere i confini tra desiderio e distruzione.
BabyGirl non è solo un film sulla passione, ma un ritratto impietoso di una società dove le relazioni di potere possono facilmente trasformarsi in trappole autodistruttive. La regia raffinata e la sceneggiatura incisiva conferiscono al film un tono cupo e inquietante, rendendo la storia di Kidman una metafora della fragilità umana sotto la superficie di una vita di successo.
“Abbiamo tutti una piccola scatola nera piena di fantasie proibite che potremmo non confessare mai a nessuno. Sono affascinata dalla dualità della natura umana e questo film è un tentativo di far luce, senza giudicare, sulle forze contrapposte che compongono le nostre personalità. Per me il femminismo è la libertà di studiare la vulnerabilità, l’amore, la vergogna, la rabbia e la bestia interiore di una donna.
Invecchiare significa affrontare l’infinità del tutto. Nella mezza età non possiamo più nasconderci e siamo costrette ad affrontare i nostri demoni; più reprimiamo la nostra ombra, più pericoloso e dirompente può diventare il nostro comportamento. La relazione al centro di BabyGirl consente a Romy e Samuel di mettere in scena la loro confusione riguardo a potere, genere, età, gerarchia e istinto animale. Nonostante i tabù, la gioia di quell’esplorazione è liberatoria e persino curativa.”
(Halina Reijn, regista)
Con la sua interpretazione, Nicole Kidman continua a dimostrare perché è una delle attrici più rispettate e versatili di Hollywood. BabyGirl si preannuncia come uno dei film più discussi dell’anno, destinato a suscitare riflessioni profonde sugli abissi nascosti della mente umana e sulle conseguenze delle scelte più pericolose.
Le foto sono una nostra esclusiva, ringraziamo la stimata fotografa Paola Toffano.
SCHEDA DEL FILM