“Nella mattinata del 18 luglio 2024, dopo una segnalazione pervenutami dall’“Associazione No Rotaie”, mi sono recata presso il Capolinea Guizza (fermata del tram) per verificare se fosse presente il vagone del tram APS06, in disuso.
Effettivamente, il mezzo non l’ho trovato solo fermo, – dichiara Elena Cappellini, Consigliere comunale e Dirigente Provinciale FDI di Padova – ma anche inutilizzabile, in quanto è visibile che lo stesso venga depredato per l’utilizzo dei pezzi di ricambio, utili per gli altri vagoni, in circolazione nella nostra città. L’interno dell’automezzo APS06 è adibito a deposito di pezzi di ricambio di cui riporto le fotografie, la struttura esterna è stata oggetto di evidenti asportazioni e, ovviamente, priva di altri pezzi, probabilmente già riciclati/riutilizzati per altri metrobus.
In merito, – prosegue il Consigliere comunale Elena Cappellini – ritengo che siano da evidenziare tre condizioni essenziali, rispetto alle quali sorgono spontanee le seguenti domande che rivolgo all’Amministrazione Giordani:
- Considerata la mancanza cronica di pezzi di ricambio, mi chiedo come si gestirà la sostituzione degli stessi con i 26 nuovi mezzi in arrivo, in aggiunta anche ai 6 vagoni ex Latina?
- Oltre al tram APS06 quanti altri mezzi dovranno fungere da vagoni donatori/deposito per i pezzi di ricambio?
- Quando è previsto il rientro del tram ASP03 che è in manutenzione in Francia da oltre due anni?
- Non ho visto e ho conferma che non è arrivato ancora nessun nuovo mezzo, nonostante l’ordine sia stato fatto due anni fa e siano già stati pagati 50 milioni di euro. L’Assessore Ragona ci può riferire se sa quanti mezzi siano già stati costruiti e quando arriveranno a Padova?
Per tutte queste ragioni, in qualità di Consigliere comunale e Dirigente provinciale di Padova chiedo al Comune – conclude Cappellini – di poter organizzare una visita ispettiva presso la sede di produzione dei mezzi per verificare le tempistiche di costruzione dei 26 tram ordinati e in parte già pagati dai contribuenti padovani.”
Alcuni dubbi sorgono ed ai quali l’assessore Andrea Ragona (deleghe: Urbanistica, Mobilità e Viabilità, Ambiente, Ciclabilità.) può dare risposta o replicare ma tra i legittimi dubbi che reclamano una chiara risposta ci sono quelli su una eventuale operazione di revamping in corso, eventualmente con 15 anni di ritardo, di cui non si è saputo più nulla: è una occasione per dare risposta certa ai cittadini, considerando che si presume debba valere il contratto, sembra travagliato, di manutenzione con la ditta produttrice: tutto ciò sta avvenendo?
Aggiungiamo qualche una domanda ulteriore, che sorge spontanea dal comunicato ricevuto ed alla quale l’assessore Ragona o chi di competenza ha possibilità di risposta: il reperimento dei parti di ricambio di nuova generazione è in corso? Tali ricambi sono ad oggi già giunti ed utilizzati a Padova con il SIR1? A che punto è il revamping dei 6 mezzi di Latina, destinati al SIR3? A che punto è la produzione dei nuovi mezzi per il SIR2? Quanti di questi ultimi sono già pronti ed esattamente con quale data prevista di consegna a Padova? Quanto ha già pagato il Comune di Padova per l’acquisto dei nuovi mezzi, se anticipi di pagamento sono stati eventualmente fatti?
Nel gennaio 2021 la stampa locale pubblicò informazioni esatte e di buona speranza, nonché ben accette, tra le quali la considerazione che “Un insieme di luoghi diventeranno raggiungibili in pochi minuti grazie ai 55 mezzi in servizio quando la rete di otto linee sarà completata (nel 2027, secondo le ottimistiche previsioni dell’amministrazione)”, ” Ventidue tram all’ora, uno ogni tre minuti.“ (fonte il Mattino di Padova del 18 Gennaio 2021, di Claudio Malfitano).
Quanti mezzi, dei 55 citati, sono già pronti o quasi pronti per la consegna a Padova?
Nell sito web, all’indirizzo https://dptrampadova.it/ e nella pagina “Quaderni degli Attori” (https://dptrampadova.it/quaderni/), sono “raccolti e pubblicati i contributi privati al dibattito pubblico più strutturati, complessi e articolati sotto forma di quaderni degli attori del territorio.” Particolare attenzione richiede quanto scritto da Daniele Agostini Ex dirigente settore mobilità e traffico del Comune di Padova e pubblicato in data 16/03/2022 a pagina 6: “Considerato il tempo trascorso dopo l’attivazione del SIR1 appare comunque indispensabile un aggiornamento sull’evoluzione tecnologica e di prospettiva per i sistemi di trasporto nel medio e lungo periodo, pur confermando che, per la linea SIR1, il Translohr ha rappresentato finora la migliore soluzione in termini di inseribilità sul tessuto urbano e di gradimento da parte dei cittadini. Tralasciando gli articoli ed i dubbi apparsi sulla stampa e anche le periodiche rassicurazioni sugli accordi in corso fra APS Holding e ALSTOM/NTL, serve chiarire una volta per tutte, e pubblicamente, la reale ripresa della produzione dei mezzi con dimostrazione sugli sviluppi tecnologici e la permanenza delle dotazioni strutturali della ditta e la sua capacità produttiva anche nel medio e lungo periodo, a garanzia di tutti i cittadini e del buon esito del progetto che peraltro prevede la realizzazione di importanti infrastrutture ed impianti che anticipano la fornitura dei mezzi. Non va inoltre tralasciato quello che sarà il costo dei nuovi mezzi, in quanto non potrà risentire troppo di una produzione in condizione di esclusiva e in misura limitata, perchè probabilmente calibrata sul fabbisogno di Padova ed alla manutenzione delle flotte esistenti in altre città. L’inattività di ALSTOM sulla produzione di nuovi mezzi non è peraltro positiva per la ricerca e lo sviluppo tecnologico del mezzo, la sicurezza, l’affidabilità e la garanzia nel rispetto dell’aggiornamento della normativa tecnica di riferimento per i sistemi di trasporto.”
A pagina 3 si legge che “L’attuazione del SIR1 ed Il finanziamento del progetto della linea SIR2 (oltre che al SIR3) trae le sue origini da un’idea e da un’intuizione emerse nell’ambito del Piano del Traffico del 1991…”.
Sono passati 33 anni da queste ultime valutazioni ed i mezzi che verranno adottati a Padova per il SIR3 e SIR2, salvo qualche relativo accorgimento tecnico, sono gli stessi?