Aumento dei ricavi per 15 milioni di euro e un attivo di 2,7 milioni: questo è il miracolo Busitalia, dopo i 21 milioni di perdita dei due anni precedenti. Dai dati riportati – DICHIARA Ubaldo Lonardi, consigliere comunale di Padova- è difficile comprendere come sia stata possibile questa decisa inversione di marcia. Non si capisce quanti biglietti in più sono stati acquistati dai Padovani nel 2023 sul 2022, per esempio.
Basterebbe questo dato banale per comprendere se tutti i Padovani si muovono finalmente in tram o se l’aumento dei ricavi dipenda, invece, da un aumento importante della contribuzione ordinaria e straordinaria dello Stato e della Regione per il trasporto pubblico, complice anche il PNRR.
Fosse così… – prosegue Lonardi – sarebbe troppo facile chiudere il bilancio in attivo e il vanto sarebbe vana gloria! Ben diverso il giudizio se l’attivo dipendesse da un incremento del suo utilizzo.
Interrogherò il Sindaco per avere in Consiglio una relazione dettagliata su questo bilancio, sulle ragioni per cui, nonostante l’attivo, il personale continui ad essere sottopagato rispetto ai colleghi del trasporto privato (con le conseguenze note di taglio alle corse), sulle spese di manutenzione del SIR 1, sul perché – aggiunge Lonardi – serva addirittura un mese e mezzo quest’anno per la sua manutenzione (un mese lo scorso anno), sui mezzi che sono in manutenzione straordinaria in Francia (o Spagna, chi lo sa…) o addirittura “fuori uso” .
Interrogherò nuovamente il Sindaco, il Ministro ai trasporti e il sottosegretario Rixi se può essere davvero considerato innovativo un sistema di trasporto di massa che prevede ogni anno un tempo via via crescente, arrivato quest’anno a 45 giorni, di chiusura totale – conclude il consigliere comunale- per la sua”manutenzione” con la previsione di una flotta di bus tradizionali sostitutivi.