Editoriale di Gori Claudio del 27/06/2024
L’Amministrazione Comunale di Padova non sembra vivere un momento felice nel rapporto con i cittadini e le forze politiche, tanto di maggioranza quanto di minoranza. Ora, con l’uscita dal gruppo Giordani del consigliere comunale Luigi Tarzia verso il Gruppo Misto, le dinamiche potrebbero diventare ancora più complesse, salvo che non intervenga un colpo di scena parallelo o a breve degno del miglior illusionista.
I cittadini e i pendolari sono esasperati dai numerosi cantieri che rendono ardua la viabilità cittadina, in particolare quelli legati alla costruzione delle linee di monorotaia SIR3 e SIR2. La mancanza di una segnaletica adeguata complica ulteriormente la situazione, creando caos e confusione. I video dei residenti di Voltabarozzo, dove via Piovese è diventata una trappola di sensi alternati e imbottigliamenti, testimoniano la frustrazione e l’esasperazione diffusa.
L’impatto dei cantieri non si limita alla viabilità. Molti negozi, oscurati dai teloni dei lavori, vedono ridotto l’accesso ai clienti e alcuni parcheggi sono spesso occupati dagli scavi. Il risultato è una significativa perdita di vendite, con il rischio concreto di chiusura o trasferimento delle attività commerciali. La difficoltà di accesso e il traffico congestionato allontanano i clienti, contribuendo alla desertificazione dell’area.
Un’ironia amara suggerirebbe che qualsiasi assessore comunale, almeno quelli al commercio e alla viabilità, debba aprire e gestire una nuova attività con partita IVA per almeno tre anni, per comprendere appieno le difficoltà che i commercianti affrontano quotidianamente: vendite in calo, scavi davanti alle entrate, polvere, rumore e un ambiente che scoraggia la clientela.
I problemi legati ai cantieri sono molteplici e complessi. Il traffico è spesso bloccato, suscitando l’ira degli automobilisti, come accaduto a Voltabarozzo ma non solo. L’assenza della Polizia Municipale nelle ore di punta e nelle vie di maggiore afflusso aggrava ulteriormente la situazione, e non possono bastare due incidenti per giustificare il blocco del traffico in una città come Padova. Qualcuno in Giunta dovrebbe assumersi la responsabilità.
Le sfide non mancano: dal caso dell’Hub Alì alla curva dello Stadio Euganeo, dai cantieri del SIR3 e del SIR2 ai 40 milioni anticipati dalle casse comunali che ancora non sono arrivati dai fondi del PNRR. Anche la decisione del consigliere Luigi Tarzia di lasciare la lista del sindaco Giordani per passare al Gruppo Misto aggiunge ulteriore instabilità.
Cosa accadrà se la Giunta padovana dovesse cadere prima di capodanno o nel 2025? E se i cantieri del SIR2 non fossero completati entro i termini temporali del finanziamento PNRR? Le poltrone potrebbero vacillare come “Rolling Stones” (“pietre rotolanti”), ma il conto finale lo pagherebbero i padovani, compresi quelli che si oppongono all’abbattimento di centinaia di alberi in città.
Fortunatamente, queste preoccupazioni rimangono ipotesi, nate forse da una mia riflessione provocatoria. Se il confronto è il sale della democrazia, come dichiarato dallo stesso Tarzia, è necessario che questo confronto avvenga. Altrimenti, l’Amministrazione rischia di restare una ricetta insipida, dove qualche “pietra” dovrà essere sostituita con un ingrediente più adatto.
Che Padova sia un concerto o una pietanza, rimane comunque una città che provoca frustrazione e delusione per molti. La speranza è che si riesca a trovare un equilibrio per il bene di tutti i suoi cittadini.