La nota psicologa e scrittrice Vera Slepoj è morta nella sua abitazione, a causa di un malore improvviso per il quale i soccorsi hanno solo potuto constatare la morte. La Slepoj, 70 anni, conosciuta per il suo contributo significativo nel campo della psicologia e per le numerose opere pubblicate e interventi professionali televisivi ed a mezzo stampa, lascia un vuoto significativo vuoto nel panorama culturale italiano.
Slepoj si è laureata in psicologia presso l’Università degli Studi di Padova, diventando una figura di riferimento nel suo campo. Ha scritto numerosi libri, affrontando temi complessi come la violenza, i legami familiari e la psicologia dell’amore. Tra le sue opere più conosciute vi sono “Capire i sentimenti”, “Le ferite delle donne” e “La psicologia dell’amore”.
Oltre alla sua carriera accademica, Vera Slepoj è stata attivamente coinvolta nel dibattito pubblico su vari temi sociali, portando avanti posizioni decise su argomenti come la sessualità, la famiglia e la salute mentale. Ha spesso criticato le politiche governative riguardanti la sanità e la gestione dei servizi psicologici, dimostrando una profonda preoccupazione per il benessere psicologico della società contemporanea.
La scomparsa della Slepoj rappresenta una grande perdita per la comunità scientifica e culturale italiana. Numerosi colleghi e allievi hanno espresso il loro cordoglio, ricordando non solo la sua professionalità, ma anche il suo impegno umano e sociale.
La carriera di Vera Slepoj non si è limitata al campo della psicologia e della scrittura. La nota psicologa ha anche avuto un significativo impegno politico, inizialmente candidandosi con Alleanza Nazionale alle elezioni europee del 1999. Successivamente, nel 2006, ha proseguito la sua attività politica con l’Unione di Centro (Udc), concorrendo per un seggio al Senato.