Continuano le polemiche sulle indicazioni per le prossime elezioni Europee firmate dalla presidenza dell’ufficio Pastorale Diocesano di Padova.
Queste indicazioni le ritengo assolutamente legittime. La Chiesa ha sempre “fatto politica” – dichiara Ubaldo Lonardi, Consigliere comunale di Padova – perché costituita da uomini liberi che vivono il presente. Il Cristianesimo è un avvenimenti umano, non spirituale, innanzitutto. Senza la “Chiesa che fa politica” ad esempio con i comitati civici di Luigi Gedda, voluti allora dal Papa stesso, nel 48 saremo finiti dritti dritti nella braccia affabili di Mosca, dove il PCI voleva portarci.
Senza la “Chiesa che fa politica” non ci sarebbe stata Solidarnosc e a seguire la caduta del muro nel 1989. Una rivoluzione sostanzialmente pacifica che credavamo “impossibile”, accaduta soprattutto (ovviamente non solo) per l’azione di Papa Wojtyla e della Chiesa Cattolica in Polonia, che ha letteralmente cambiato la storia dell’Europa e del mondo.
È sui contenuti che mi piacerebbe si discutesse, – prosegue Lonardi – prima ancora di dire se la forza politica per cui si milita ne accoglie ls sostanza delle indicazioni. Tra questi, tutti condivisibili per me (sottolineo il tema della Pace e dell’Eurooa dei Popoli) ve n’e’ uno, a mio parere, che così come è scritto potrebbe rimanere ambiguo. Quello della”sacralità della vita”. Nulla da dire sulla “sacralità”: ritengo che nessuno non ne sia sinceramente convinto. Ma sulla parola “vita” si aiuterebbe di più il dialogo se si dicesse più esplicitamente cosa si intende. Oggi per molti, vita è quella dalla nascita fisica alla vecchiaia se dotata di un accettabile stato di salute psico-fisica.
Per una concezione dell’ “uomo tutto intero” (Karol Wojtyla), e quindi -credo- anche per i Vescovi che sono i pastori innanzitutto del Popolo Cristiano, la vita – aggiunge Lonardi – è ciò che inizia nel concepimento fino alla morte naturale (nel senso di non provocata) della persona umana. Mi appare necessario specificare ciò, soprattutto di fronte all’atto dell’11 aprile 2024 del Parlamento Europeo appena sciolto, sull’aborto come “diritto” della donna, che fa diventare il nascituro una “cosa”.
Comprendo che tacere su ciò sia apparentemente più “inclusivo”, ma quale è il compito della Chiesa se – conclude Lonardi – non quello di affermare sempre, profeticamente, anche se nessuno ne ascoltasse la voce, la verità sull’uomo?