Editoriale di Claudio Gori (direttore@irog.it)
Le voci possono rimanere tali o possono evolversi in fatti concreti, in realtà o chiacchiere. Oggi un brusìo, lontano dai riflettori, si concentra attorno alla potenziale decisione del sindaco di Padova, Sergio Giordani, di utilizzare eventuali fondi comunali per acquistare l’ex caserma Romagnoli per trasformarla in un parco. Tali voci, sia chiaro da verificare e quali possibili stimoli per una più approfondita riflessione e valutazione da parte della maggioranza e minoranza del Consiglio del Comune di Padova, lasciano intendere una possibile “compensazione” derivante da tale investimento per mitigare le tensioni con il mondo ambientalista, preoccupato per i piani di sviluppo immobiliare di Alì nella zona Granze di Camin, che coinvolgerebbero una vasta area di territorio.
Questa presunta e non provata pratica potrebbe intrecciare interessi privati e pubblici, se così fosse si potrebbe configurare una grave e inaccettabile problematica. Il Comune di Padova e le sue proprietà immobiliari non possono essere trattate come un tabellone di Monopoli, gioco di società in cui si ludicamente si baratta il territorio senza considerare maggiormente le esigenze della comunità.
L’ex caserma Romagnoli è un patrimonio storico e culturale della città, e la sua destinazione non può essere decisa in base a accordi di ipotetica convenienza politica o economica. Ogni decisione riguardante il suo futuro deve essere presa con il massimo rispetto per il valore del bene comune. E’ impensabile, non solo per Padova, una eventuale gestione quasi superficiale, anche se in buona fede, e non molto responsabile o trasparente delle risorse pubbliche, che tenga conto del benessere collettivo e della tutela del patrimonio ambientale e storico.
La mente e le riflessioni galoppano, talvolta al passo o al trotto. Navigando tra Social Post e Post di Blog il pubblico potrebbe imbattersi in notizie che porterebbero maggiore preoccupazione o fraintendimento se non smentite o chiarite. Ebbene, considerando sempre la buona fede di tutti gli attori, tre sono le riflessioni sulle quali pongo l’attenzione: la casualità della stessa ampiezza di un terreno agricolo privato da trasformare in edificabile in Via Svezia e di interesse per l’edificazione privata di un Hub Alì rispetto alla circa stessa dimensione dell’area dell’ex Caserma Romagnoli, l’aspetto ambientale e l’ipotizzabile comunità di interessi che dovrà comunque essere dimostrata e valutata da chi di competenza e non certo dal sottoscritto.
Prima riflessione
“Il Compendio immobiliare, ex Caserma Romagnoli, è ubicato nel Comune di Padova, nel quadrante ovest della città, in zona semiperiferica. Il comprensorio, che si estende su una superficie territoriale di 150.485 m², è stato edificato negli anni ’40, ed è attualmente articolato in 42 corpi di fabbrica di vario utilizzo a servizio della dismessa caserma per una SLP totale di 19.016 m². L’area ricade all’interno della città consolidata e risulta idonea per interventi diretti di riconversione di ambiti già urbanizzati, coerenti con altre aree di riqualificazione volti al miglioramento della qualità urbana e territoriale. Al fine di valorizzare l’area è stata approvata una variante urbanistica, che ha mutato la destinazione della zona (Zona Residenziale Speciale S5), consentendo l’edificazione di 75.000 mc di nuove costruzioni. L’intervento, da attuare mediante approvazione di un Piano Urbanistico Attuativo, consente la realizzazione di fabbricati aventi destinazione residenziale, turistico-ricettiva, commerciale e direzionale.” Tanto risulta dal portale Invest in Italy Real Estate (https://www.investinitalyrealestate.com/it/)
La superficie territoriale è pari a 150.485 mq. mentre la superficie in Via Svezia è circa 150.000 mq.: una pura coincidenza per la quale il sindaco Giordani potrebbe ipotizzare, dopo l’eventuale acquisto della ex caserma, di trasformare tutta l’area oggi di proprietà del Fondo i3 – SVILUPPO ITALIA Comparto 8 Quater in un grade parco verde per compensare l’eventuale edificazione e cementificazione del nuovo Hub Alì. Il presunto motivo? Dimostrare o fare percepire che il consumo di suolo per il nuovo polo logistico Alì, progetto legittimo della nota e stimata azienda della GDO, sia azzerato dal nuovo parco. Ma potrebbe sorgere un grande equivoco, se fosse vero ed oggi non v’è prova: perché il denaro pubblico dovrebbe essere utilizzato per acquistare una proprietà pubblica per compensare la cementificazione di un investimento e edificazione logistica e privata? È possibile intervenire con denaro pubblico per trasmettere la convinzione di un azzeramento proporzionale di consumo di suolo privato? Non sta certamente al sottoscritto valutare tale diritto o opportunità, certamente lo potrebbe valutare chi ha la competenza per evincerne il diritto medesimo o la non praticabilità.
Seconda riflessione
Oggi sembra che ci sia stata una attività di abbattimento di alberi nel medesimo quartiere o area della ex caserma Romagnoli o comunque in zona non molto distante. Attività ovviamente non riconducibile alla precedente mia prima riflessione, ma che lascia altrettanto riflettere sulla vocazione e programma elettorale del sindaco Giordani, oggi anche Presidente della Provincia di Padova, secondo cui avrebbe puntato al consumo di suolo zero. Allora, perché abbattere alberi anche belli e importanti? Tutti malati? E’ ipotizzabile che tali abbattimenti siano previsti dal progetto SIR2 per il quale v’è una certa fretta per rispettare, ipotizzo, tempi e cronoprogramma altrimenti difficili da rispettare? Sembra che nella giornata odierna una attività di abbattimento sia stato interrotta, se le fonti non errano, poiché l’abbattimento stesso non sarebbe consentito a seguito di una diffida al Comune di Padova, dello scorso anno e per mano della LAC Padova – Lega Abolizione Caccia, a non procedere in questo particolare periodo dell’anno. La LAC di Padova si riferisce ad un numero importante di alberi che si trovano nella passeggiata Bianchini destinata a diventare binario per il tram (SIR2 nrd). Un post Facebook della LAC, datato 11 maggio 2024, riporta, riferito all’abbattimento di alberi dello scorso anno: “…speravamo che fosse un episodio sporadico e che dopo il cordiale colloquio con l’Assessore Ragona si fosse chiarito che ci sono tante leggi a tutela delle nidificazioni leggi europee (direttiva Europea 79/409, Convenzione di Berna , leggi nazionali (Legge 157/92 e successive integrazioni che all’articolo 21 lettera o) lo stesso Regolamento Comunale e tutti vietano di -distruggere o danneggiare deliberatamente nidi e uova-. Purtroppo invece siamo sommersi da segnalazioni di abbattimenti continui e incessanti in queste settimane di grandi alberi in tutti i quartieri da Via Raggio di Sole J. d’Avanzo, Via Gattamelata, Via Nazareth, Via Venezia, Cimitero Comunale, e molti altri di tigli, olmi, cipressi celtis, alberi di 50- 60 anni di diametri di fusto di 3 metri che danno riparo per la nidificazione e molti tipi di uccelli.” Il post prosegue in altro successivo paragrafo dichiarando: “Visto che il dialogo con il comune sembra inutile nel caso trovassimo nidi a terra o animali morti passeremo direttamente alle denunce per maltrattamento e uccisione di animale. Animalisti 2. 0 Lac Padova”.
Oggi è intervenuta la Forestale per bloccare l’abbattimento in attesa di autorizzazioni o deroghe specifiche? Non è dato sapere per certo, ma LAC è stata chiara, la diffida è inequivocabile.
Terza riflessione
E’ ipotizzabile un conflitto di interessi tra il sindaco di Padova Sergio Giordani e la proprietà Alì alla quale deve essere concessa la cementificazione per un enorme polo logistico su un terreno oggi agricolo e che dovrà essere trasformato in edificabile? Personalmente non ho dati certi nelle mie mani in merito al quesito. Forse altri hanno maggiori informazioni: il 20 gennaio 2024 viene pubblicato un post nel blog di LIE Laboratorio dell’inchiesta economica e sociale Aps di Padova con titolo “Giordani: un sindaco con le ‘Ali’ / 1” e in data 24 gennaio un nuovo post intitolato “Giordani: un sindaco con le ‘Ali’ / 2” entrambi a firma di Gianni Belloni e Ernesto Milanesi.
Dai detti post del Blog si legge quanto segue: “Il marchio Non solo sport rappresenta la storia di un importante successo commerciale: dal primo negozio di abbigliamento e articoli sportivi aperto a Padova nel lontano 1993 agli attuali 52 punti vendita sparsi in tutta la penisola. Artefici di questo successo gli amministratori della Trops Spa, la società che possiede il marchio Non solo sport.”
Inoltre: “…la maggioranza è saldamente in mano – con il 78,57% delle azioni – alla Gift Srl, la società a cui fanno capo gli affari immobiliari e finanziari della famiglia Giordani e di cui Sergio Giordani, attuale sindaco di Padova, è amministratore. Al timone della Trops Spa oggi siede Sandro Gambalonga, mentre lo stesso Sergio Giordani figura come consigliere e il fratello Carlo presidente del Consiglio d’amministrazione.”
Non solo: “Il primo contratto di affitto – lo si apprende dalla lettura della visura in Camera di commercio – la società Trops lo stipula con la società Alì, il 15 dicembre del 1995. Ne seguiranno negli anni, con la società guidata da Francesco Canella, altri tre. Non per nulla, ad Abano come a Rovigo, troviamo Non solo Sport nei centri commerciali Alìper.” E “…Non serve essere dei fini analisti per osservare che il buon andamento degli affari della famiglia Giordani – proprietaria, lo ripetiamo, del 78,57% della Trops Spa proprietaria del marchio Non solo sport – è anche legata al buon andamento degli affari dei big della grande distribuzione, Alì compreso.”
“Come documentato nella precedente puntata, – scrivono Gianni Belloni e Ernesto Milanesi nel post “Giordani: un sindaco con le ‘Ali’ / 2” – il legame fra il gruppo Alì (1,3 miliardi di euro di fatturato dichiarato nel 2022) e la “holding” della famiglia Giordani è tornato d’attualità. In particolare, spiccano due aspetti del business squisitamente commerciale: le bottiglie con l’etichetta “Filò delle Vigne” (azienda di Carlo e Sergio Giordani) si trovano negli scaffali dei supermarket Alì; gli articoli del catalogo “Non solo sport”, invece, vengono venduti all’interno dei negozi ospitati nei centri commerciali di Canella.”
Personalmente non ho dubbi che le istituzioni e tutti gli attori citati agiscano con la massima integrità e saggezza, garantendo una decisione che rispecchi gli interessi legittimi e autentici della città e dei suoi cittadini. Ma, allora, come giustificare queste voci pomeridiane sempre più insistenti? Qualcuno o istituzioni di maggiore competenza possono fare maggiore chiarezza, se ritenuto opportuno?
LIE Laboratorio dell’inchiesta economica e sociale Aps conclude il suo primo post dichiarando, senza peli sulla lingua: “Il sindaco Sergio Giordani è in grado di valutare il progetto di nuovo hub logistico di Alì senza subire condizionamenti legati ai suoi interessi economici e alle sue relazioni d’affari?”
Tutto quanto sopra è puro fraintendimento o rimangono voci senza fondo? Tutto fumo e niente arrosto? Mal che vada avete appena avuto il tempo di leggere un editoriale di fantascienza, trascorrendo qualche minuto spensierato. Presumo sempre la buona fede, ma quando politica e interessi economici e ambientali si incontrano è come rivedere “Benvenuti in casa Gori”, noto film del 1990 in cui “Una volta passati al primo, i tortellini, gli ospiti sembrano non apprezzarli: Adele prova a giustificarsi dicendo che parte dell’acqua calda che aveva preparato per il brodo le è servita per pulire il padre, che aveva trovato sporco la mattina stessa, e nasce un nuovo bisticcio tra i commensali; involontariamente le due sorelle svegliano la piccola Samantha, nipotina di Bruna e figlia di Serena (a sua volta figlia di Bruna e Libero) e Lapo, che era stata portata in camera proprio a causa della lite. Gino incolpa Annibale per il battibecco e lo minaccia di morte davanti a tutti; è quindi Cinzia, fidanzata di Danilo (figlio di Adele e Gino), a far cessare il dibattito, accusando i presenti di aver spaventato la bambina.” * Un film divertente, colmo di colpi di scena ma con un lieto fine.
Attendiamo il domani, spesso la notte porta consiglio. Chissà che non lo porti ancor più al Consiglio, quello del Comune di Padova ed ai cittadini meno informati.
* Fonte virgolettata: https://it.wikipedia.org/wiki/Benvenuti_in_casa_Gori