Riceviamo e pubblichiamo da
Ing. Leonardo Antonio Cetera
(già Presidente di ANCE Padova)
“Non posso che essere d’accordo con il Presidente Destro quando afferma che occorre perseguire insieme sia lo sviluppo economico che la difesa dell’ambiente, obiettivi certo prioritari. Dichiarazione importante che demolisce il principio di “Zero Consumo Suolo” che era il perno su cui è stato eletto Giordani con l’attuale Amministrazione.
Nel caso ALÌ, voglio però precisare che occorre conciliare le ‘reali’ esigenze dell’azienda con un progetto davvero ‘sostenibile’, proporzionato alle necessità di crescita ed evitando inutile spreco di territorio agricolo e verde: oltreché pagando i dovuti oneri al Comune.
Leggendo l’intervento, credo sia stata presentata al presidente Destro una situazione diversa dalla realtà dei fatti quale è stata descritta nella “Analisi del caso Alì S.p.A.” (per capirci, quella pagata 75.000€ con le casse del Comune, e spacciata all’epoca quale ‘Studio del Bo’). Mi soffermo solo su due punti che ritengo fondamentali, e sui quali sono certo che il Presidente Destro possa acconsentire e magari intervenire stavolta su chi ad oggi non accetta pareri disinteressati.
Il primo riguarda le ‘reali’ necessità di crescita di ALÌ con conseguente richiesta di maggiori spazi di stoccaggio: l’azienda dichiara una previsione di “2 nuovi supermercati all’anno per i prossimi 30 anni”, a partire dagli attuali 117 negozi arrivando a 177, con un aumento del 52%.
Ma allora… non è comprensibile la richiesta di ALÌ del 90% in più di mq di spazi coperti rispetto agli attuali magazzini esistenti… E tale percentuale, se consideriamo invece volumi e cubature progettati, arriva al +105% (!), causa l’enorme edificio centrale, grande e alto come il Palazzo della Ragione: di qui, la richiesta di ALÌ di nuova edificazione per 717.000 mc, la più grande mai realizzata a Padova!
I numeri non tornano.
Il tutto sembra anche andare in controtendenza rispetto alle previsioni ufficiali che attestano una forte diminuzione nel prossimo trentennio di abitanti (e quindi consumatori) sia in Città che in Provincia. Il progetto appare quindi surdimensionato rispetto alle necessità ‘vere’ e dichiarate di crescita e sviluppo di ALÌ per il futuro: o hanno sbagliato a indicare le esigenze, oppure il tutto è da ridurre. Seguendo il presidente Destro, è quindi necessario rispondere positivamente alle reali esigenze produttive delle aziende, ma non a quelle di diversa impostazione di natura immobiliare o speculativa.
Il secondo punto riguarda l’assoluta mancanza del contributo perequativo che ALÌ deve versare nelle casse comunali a compensare l’eccezionale plus-valore che i Consiglieri Comunali, votando, assegneranno alla grande area di 15 ettari (acquistata dalla Curia patavina quale suolo ‘agricolo’) nel trasformarla in ‘logistica’, godendo dei benefici tutti della adiacente ZIP, costosamente urbanizzata e valorizzata nel tempo: trattasi di ben oltre una decina di milioni di euro, con il cui incasso il Comune potrebbe realizzare strade, marciapiedi e quant’altro a favore dei propri cittadini.
È doveroso sottolineare che l’argomento ‘perequazione’ è ad oggi ‘tabù’: nessuno ne ha parlato, quasi ci fosse timore a farlo! Voglio chiarire che tale pagamento è altra cosa, aggiuntiva, rispetto ai 4 milioni offerti da ALÌ (in denaro, arbusti e arnie, …) per compensare il ‘danno ambientale’, studiato e previsto nella Analisi citata: sono due voci onerose e distinte, entrambe dovute e da versare, del tutto diverse tra loro!
I Consiglieri Comunali hanno l’obbligo di richiedere il giusto contributo perequativo, a scanso di danni erariali: si tratta di questioni che attengono all’equità e alla proporzionalità con quanto viene richiesto a tutti i cittadini e agli altri operatori.
Con questi due presupposti, ribadisco di concordare coi princìpi espressi dal presidente Destro nel suo autorevole intervento, augurandomi un riposizionamento di maggiore equilibrio in ZIP tra aziende ‘logistiche’ e aziende ‘produttive’.”