Ieri in Consiglio Comunale è stato sollevato nuovamente il problema del paventato mancato avvio delle classi prime nelle scuole primarie e secondarie del quartiere Salboro. Si tratta di una questione importante che sta a cuore sia alla Maggioranza che alla Minoranza.
Desta infatti grande preoccupazione la notizia che è stata comunicata ad oltre venti famiglie e cioè che dichiara Roberto Moneta, consigliere comunale di Padova in quota Forza Italia – per l’anno 2024 non avrebbero avuto avvio per mancanza di iscritti la classe prima della scuola primaria (elementare) Luzzari e la classe prima della scuola secondaria di primo grado (media) Marsilio-Salboro.
I genitori che hanno ricevuto email e telefonate da parte dell’Istituto Comprensivo, in grave e palese violazione di legge, sono così scesi sul piede di guerra denunciando cosa sta accadendo. Il rione di Salboro è uno storico quartiere a sud-est di Padova, incuneato fra i Comuni di Albignasego e Ponte San Nicolò, che da sempre ha mantenuto la propria identità rurale, grazie soprattutto ad una costante sinergia fra i residenti che hanno saputo garantire un tessuto sociale costantemente attivo e presente nel territorio.
La Parrocchia e le strutture scolastiche ben integrate nel quartiere – prosegue Moneta – contribuiscono in maniera importante alla solidità di questa comunità. La prospettiva di una possibile riduzione dell’offerta scolastica comprometterebbe certamente tale integrità socio-culturale. Infatti, da un lato i genitori sarebbero costretti a portare i figli fuori dal quartiere, fino alle scuole della Guizza o di Albignasego, distanti 4-5 chilometri e pertanto non percorribili autonomamente in bicicletta dai bambini.
Dall’altro, verrebbero divise famiglie con figli più grandi che frequentano già le scuole a Salboro, creando evidenti problemi logistici in un nuovo scenario che contribuirebbe negativamente al traffico veicolare e all’inquinamento, già molto intensi nella parte sud della città.
Se la scuola è parte fondante e indispensabile per la socialità del rione, – aggiunge il consigliere forzista – eliminare le classi prime sarebbe devastante anche per le attività sportive e commerciali di Salboro, in quanto i bambini e le loro famiglie verrebbero dirottati a favore di Comuni più comodi. L’emergenza è arrivata all’Assessore Cristina Piva che si è prontamente attivata anche con il Provveditorato per cercare di risolvere la questione e garantire l’avvio delle classi prime.
Ma questa problematica ha dato modo inoltre di analizzare statisticamente quale sia il possibile bacino di utenza delle scuole a sud/est di Padova. Dall’indagine è emerso che bambini in età scolastica ce ne sono in abbondanza, ma che le scuole dei quartieri ne raccolgono appena la metà! Gli altri si disperdono 2/3 nelle scuole di Albignasego e 1/3 verso il centro di Padova, probabilmente per motivi che appaiono riconducibili ad una amministrazione scolastica non ottimale.
A Padova infatti gli iscritti sono in calo del 12,8% per quanto riguarda elementari e medie, mettendo a rischio la formazione delle classi prime non solo a Salboro, ma anche a Voltabarozzo e Armistizio (Paltana).
La conseguenza del calo demografico a Padova porta ad avere circa 1.300 iscrizioni in meno rispetto a 10 anni fa. Tuttavia, soprattutto nel quartiere Guizza si registra una natalità in crescita, con in media un centinaio di nuovi nati ogni anno. Viene così purtroppo evidenziato che proprio in questo quartiere asili nido e scuole per l’infanzia non sono sufficienti, costringendo molti genitori ad iscrivere i propri figli nel limitrofo Comune di Albignasego (rioni di Sant’Agostino e Mandriola), togliendo linfa vitale – conclude Moneta – al quartiere e contribuendo così a trasformare sempre più la città in un dormitorio.